Radicofani: lupi impiccati all’ingresso del paese

16/10/2017 di Redazione

Hanno ucciso e impiccato due lupi, appendendoli ai cartelli stradali di Radicofani, in provincia di Siena. I corpi sono stati scoperti la mattina del 13 ottobre. Non è chiaro ancora chi sia il responsabile di questo gesto.

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A denunciare per primi l’episodio sono stati i responsabili del progetto Life+Medwolf. «Ancora una volta ci troviamo a prendere le distanze da un episodio molto grave condannando senza se e senza ma questo gesto sconsiderato e illegale – spiegano in una nota -. Ribadiamo che l’unica strada percorribile è quella di lavorare tutti insieme per trovare delle soluzioni condivise». Il sindaco di Radicofani, Francesco Fabbrizzi, parla di episodio gravissimo e di cattivo gusto. «Quello dell’assalto ai greggi – ha sottolineato – è un problema che si ripete sempre più spesso ma risposte di questo genere non sono sicuramente la soluzione. Ci auguriamo che le indagini possano fare chiarezza su chi possa aver compiuto un gesto così barbaro». Dure condanne sono arrivate anche da parte di Lav e Legambiente. Il Wwf ha dato mandato al proprio ufficio legale di compiere tutti gli atti necessari per una eventuale costituzione di parte civile contro i responsabili.

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I LUPI IMPICCATI E LA TAGLIA DI AIDAA

L’Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente, ha messo una taglia di 24.000 euro per chi individuasse i responsabili della morte dei due lupi. Non solo: l’associazione ha anche attivato anche una linea telefonica per le segnalazioni.
«Chiunque avesse informazioni – spiegano – può chiamare il numero 3511804615, telefono anti caccia di Aidaa, per dare informazioni, ed ovviamente chiamare i carabinieri forestali per dare le stesse informazioni».

IL PIANO LUPO E L’UCCISIONE A RADICOFANI

Cosa sta succedendo nel senese? Dietro al gesto ipotizzato c’è la diatriba sul Piano lupo. L’ultimo risale al 2016 ed è un ottimo punto di incontro fra animalisti e allevatori. C’è però un unico neo: fornire o meno la possibilità di abbattere legalmente alcuni lupi, specifici. Su questo punto lo Stato non ha deciso. Per questo oggi c’è anche chi ha agito di prepotenza compiendo questo orribile crimine. Specialmente in Toscana (a Suvereto quest’aprile hanno ucciso in modalità simili un altro esemplare). Spiega Giampiero Sammuri, presidente Federparchi – Europarc Italia su greenreport:

La Regione Toscana, la mia Regione, aveva iniziato a fare cose giuste: monitoraggi, cattura di ibridi e cani vaganti, ed altre buone cose ma poi tutto si è fermato.

Eppure le cose da fare sono semplici, sono tutte contenute nel Piano del lupo e si possono fare anche se non si approva. Monitoraggi, controllo attivo e incisivo di cani vaganti ed ibridi, indennizzi agli allevatori veloci ed equi, contributi per la prevenzione.

Ma per fare queste cose ci vogliono alcune cose: la testa sul problema, un po’ di risorse economiche e gli “attributi” per prendere decisioni. Evidentemente si preferisce spendere le risorse pubbliche per altre cose piuttosto che per la tutela del lupo e degli allevatori; per l’ aspetto anatomico, quello degli attributi, se non si hanno si sa che purtroppo non esistono medicine…. Quindi meglio lasciare il far-west…

Condanno il gesto deplorevole e non lo giustifico affatto, ribadisco che i colpevoli andrebbero identificati e puniti, ma proprio non me la sento di dare solo la colpa a chi ha ucciso i lupi: in un certo qual modo è colpevole anche chi non ha deciso e agito.

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