Diritti in salute: quanto vale il servizio di Altroconsumo

12/10/2017 di Redazione

Oltre 2.500 consulenze online e telefoniche, 135 mila visite al sito e più di 103 mila visualizzazioni per le pillole video su Facebook e Youtube. Questi i dati del successo di ‘Diritti in salute’ di Altroconsumo, nato grazie alla collaborazione con Acu – Associazione consumatori utenti e finanziato dal ministero dello Sviluppo economico per dare risposte ai cittadini sui dubbi più comuni in materia sanitaria.

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ALTROCONSUMO E L’OFFERTA “DIRITTI IN SALUTE”

Il servizio ‘Diritti in salute’ di Altroconsumo ha messo a disposizione di tutti i cittadini un numero verde per consulenze e orientamento di primo livello, un form di prenotazione online per consulenze specialistiche di avvocati esperti in sanità e indirizzi e riferimenti utili per esercitare i propri diritti in maniera autonoma. Tra i punti segnalati ad Altroconsumo dai cittadini, le maggiori criticità che sono emerse riguardano le prenotazioni e le liste di attesa, le esenzioni, l’accesso ai farmaci e le differenze tra Regioni.

«Alla luce dei risultati di questi due anni del progetto, dobbiamo rilevare che non esiste un facile accesso al Ssn – dice all’AdnKronos Salute Luisa Crisigiovanni, segretario generale Altroconsumo – La legge di bilancio 2017 ha stanziato 113 miliardi e sono state introdotte, apparentemente, prestazioni nuove. Di fatto, però, le risorse sono limitate e gestite dalle Regioni, e occorre che si trovino soluzioni di ripartizione delle competenze proprio tra Regioni e Stato se vogliamo garantire un accesso alle cure uguale per tutti».

«C’è un grande bisogno di informazione e di orientamento – osserva Franca Braga, responsabile Salute & alimentazione Altroconsumo – I cittadini ci chiedono delucidazioni su accesso ai trattamenti, sulle rette Rsa, sulle cure odontoiatriche. Non solo casi di malasanità quindi, ma anche problemi quotidiani. I dati ci confermano situazioni di persone che hanno difficoltà a pagarsi le cure, e che mettono in evidenza un sistema sanitario nazionale che sta sempre più ribaltando la spesa sui cittadini».

«Il futuro della sostenibilità del Ssn passa attraverso delle scelte importanti che dobbiamo fare adesso, perché il trend è l’insostenibilità – ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi – L’Italia è un Paese purtroppo molto vecchio, dove il 40% della popolazione ha delle cronicità. Parliamo di milioni di persone, e abbiamo un sistema che, in alcune Regioni, non si è riorganizzato intorno a queste esigenze. La sfida vera è lavorare tutti insieme, Governo, Parlamento, Istituzioni, cittadini e associazioni, e organizzarsi per vincerla».

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