David Rossi, secondo voi questo è un suicidio? Tutti i dubbi sull’autopsia | GALLERY

Il caso della morte di David Rossi si è mediaticamente riaperto. Dopo il servizio della trasmissione Le Iene e dopo le parole dell’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini, ci sono anche le parole della vedova Antonella Tognazzi a puntare una nuova luce su quel 6 marzo del 2013. Non si è fatta attendere nemmeno la risposta della Procura di Siena che, oggi, ha pubblicato le motivazioni delle sentenze di archiviazione del caso come suicidio.

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La Tognazzi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato della versione dei «festini» proposta dall’ex primo cittadino Piccini. Secondo il primo cittadino, infatti, alcuni magistrati sarebbero stati coinvolti in incontri a base di cocaina tra l’Aretino e il litorale toscano e David Rossi avrebbe minacciato di raccontare tutto due giorni prima di morire. La moglie del dirigente del Monte dei Paschi ha chiesto che non si trascuri nessuna pista per riaprire nuovamente l’indagine sulla morte del marito. Un’indagine che, in questi giorni, Giornalettismo sta provando a ripercorrere e che necessita di una spiegazione anche circa le modalità con cui è stata eseguita l’autopsia.

DAVID ROSSI AUTOPSIA, LA STORIA DELL’INDAGINE

Sul corpo di David Rossi, infatti, sono stati ritrovati anche dei segni che, apparentemente, non possono essere collegati alla caduta dalla finestra. Questi stessi segni sono stati analizzati, nel corso dell’autopsia, dal medico legale Gabbrielli che, tuttavia, ha fornito una spiegazione diversa rispetto a quella avanzata dalla famiglia e dai legali di David Rossi. Un’autopsia che, come vedremo, ha una storia tormentata e che – vista la riapertura dell’indagine successiva alla prima archiviazione – è stata eseguita due volte.

DAVID ROSSI AUTOPSIA, LE IMMAGINI CHE SONO STATE DIFFUSE SUI MEDIA

In effetti, in base anche a quello che viene riportato dalla Procura di Siena nelle motivazioni dell’archiviazione che sono state pubblicate sul suo sito web, in un primo momento gli investigatori volevano evitare di sottoporre il cadavere ad autopsia «per rispetto del defunto» e soltanto in seguito alla sollecitazione della famiglia sono state fatte le opportune indagini.

DAVID ROSSI AUTOPSIA, I SEGNI SUL CORPO

David Rossi autopsia

Il corpo di David Rossi mostrava segni sui polsi e sul volto che sembravano incompatibili con la caduta dalla finestra. Il medico legale, nella sua relazione, ha parlato di «ferite dovute ad atti di autolesionismo» che lo stesso Rossi si sarebbe inflitto nelle ore o nei giorni precedenti alla morte. Ad avvalorare questa ipotesi, ci sarebbero anche alcune dichiarazioni della figlia di Antonella Tognazzi, Carolina Orlandi, che avrebbe notato alcune ferite il giorno prima della morte di David Rossi (questo è quello che viene riportato nelle motivazioni dell’archiviazione).

Tuttavia, lo stesso perito incaricato dalla Procura – l’anatomopatologa Cristina Cattaneo (che ha lavorato anche al caso di Yara Gambirasio, ndr) – ha affermato che i segni sul corpo di David Rossi potevano essere compatibili con una colluttazione. Lo ha rivelato la stessa Antonella Tognazzi nell’intervista odierna al Corriere della Sera. I segni sulle braccia, sui polsi, sul volto – quindi – possono essere dovuti ad atti violenti messi in pratica da altri prima della caduta del manager del Monte dei Paschi di Siena dalla finestra? L’ipotesi, non seguita dalla Procura, è che quei tagli sul braccio potevano essere il frutto di graffi o della pressione sul polso dell’orologio (lo stesso che, nel video che riprende gli ultimi istanti di vita di David Rossi, sembra volare giù dalla finestra mezz’ora dopo la caduta del corpo).

DAVID ROSSI AUTOPSIA, LE INDAGINI SUGLI INDUMENTI

David Rossi autopsia

Inoltre, l’analisi sugli indumenti di David Rossi ha portato gli avvocati della famiglia, assistiti da periti di parte, a pensare che sulla camicia siano comparsi squarci non compatibili con il risultato della caduta, che il logorio della punta delle scarpe e della parte frontale dei pantaloni sia determinato da un trascinamento sul muro dell’edificio difficile da procurarsi per una persona che stia tentando il suicidio.

Una nuova analisi autoptica è stata effettuata anche successivamente alla riapertura delle indagini richiesta dalla famiglia. L’esito, tuttavia, è stato piuttosto simile. Anche perché, in seguito alla decomposizione del corpo, i segni rilevati sul polso e sulle braccia sono scomparsi. Nonostante, dunque, la difesa della Procura e la mossa della pubblicazione degli atti relativi all’archiviazione delle indagini, i dubbi su queste ferite restano. Così come restano le perplessità circa l’alterazione degli oggetti nell’ufficio di David Rossi e quelle relative alla dinamica della caduta (perché è precipitato di spalle e perché non c’è stata rotazione del corpo?). La sensazione è ancora quella che il caso di David Rossi – alla luce delle nuove rivelazioni, di un rinnovato interesse dei media e nonostante la duplice archiviazione – sia ben distante dall’essere chiuso.

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