La coppia che non voleva tagliare il cordone ombelicale non firma l’atto di nascita del figlio

05/10/2017 di Redazione

Un’altra clamorosa iniziativa della coppia di Udine che, qualche giorno fa, si rifiutò di tagliare il cordone ombelicale del proprio bambino (aderendo alla pratica del cosiddetto Lotus Birth). Questa volta padre e madre del neonato non hanno voluto firmare l’atto di nascita. Un’azione che potrebbe avere anche risvolti nel penale. Il gesto si configura come la seconda protesta della famiglia nei confronti di prassi che normalmente vengono effettuate quando nasce un bambino.

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COPPIA ATTO NASCITA, LA VICENDA

Questa volta, però, almeno la salute del piccolo non viene compromessa. Tuttavia, rifiutarsi di firmare l’atto di nascita di un bambino rappresenta ugualmente una irregolarità. La denuncia è partita dall’ufficio anagrafe del comune di residenza della famiglia: al suo sportello è arrivata infatti soltanto una sorta di autocertificazione presentata dai genitori e redatta autonomamente. Non sufficiente, tuttavia, per registrare regolarmente il bambino nell’elenco dei nuovi nati.

Una situazione paradossale, su cui è intervenuto il procuratore Antonio De Nicolo – lo stesso che aveva indagato sulla vicenda del mancato taglio del cordone ombelicale – che ha annunciato che la Procura agirà secondo quanto previsto per legge.

COPPIA ATTO NASCITA, L’IPOTESI SUL RIFIUTO

Non sono ancora chiare le motivazioni che hanno spinto la coppia a non compilare e firmare l’atto di nascita. Ma ultimamente si sta diffondendo questa tendenza – alimentata dalle tante fake news che circolano in rete – tra le giovani famiglie. Secondo una teoria complottista, firmando l’atto di nascita, il bambino diventerebbe proprietà di un fantomatico Stato Corporation Italia e si accollerebbe parte del debito pubblico prodotto dallo Stato italiano. Può sembrare strano, ma c’è davvero chi ci crede.

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