La killer seriale di gatti a Roma è tornata in azione | VIDEO

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Una 57enne romana accumulatrice seriale da almeno 11 anni colleziona gatti e li lascia morire di stenti sotto montagne di rifiuti nel suo appartamento a San Giovanni, mentre le istituzioni latitano

È una storia assurda quella della killer seriale di gatti di Roma, questo almeno l’epiteto che le è stato dato dai media. Una donna di 57 anni, affetta evidentemente da gravi problemi psichiatrici e accumulatrice di oggetti e di gatti, che lascia poi morire di fame e di sete (forse – si teme – dopo averli anche torturati) sotto montagne di rifiuti, dentro il suo appartamento in zona San Giovanni. Una strage che va avanti almeno da 11 anni: è dal 2006, infatti, che i volontari animalisti si danno i turni sotto il palazzo della killer seriale di gatti, per essere pronti a salvare gli animali che si gettano disperati dalle finestre del primo piano. Non sono pochi, infatti, gli animali che, disperati, hanno vinto la paura e si sono buttati per scappare dal quella trappola da incubo.



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LA STORIA DELLA KILLER SERIALE DI GATTI TRASCURATE DALLE ISTITUZIONI

Le segnalazioni di vicini, le denunce degli animalisti, l’attivismo ostinato del regista e drammaturgo Luca De Bei – che da anni segue la vicenda e ha prodotto un vero e proprio dossier di prove sulla killer seriale di gatti – non hanno potuto nulla contro la sordità delle istituzioni, che non sono state capaci di difendere tanto gli animali, quanto la loro aguzzina, palesemente bisognosa di aiuto. Eppure si contano 35 sopralluoghi, un’ordinanza del sindaco e una determina dirigenziale in questi anni, ma non sono mai state eseguite. Mancano i fondi, a quanto pare. Così nessuno, fino allo scorso aprile, era ancora riuscito a entrare nell’appartamento dell’orrore in zona San Giovanni.

LO SGOMBERO DELL’APPARTAMENTO DELLA KILLER SERIALE DI GATTI: 16 TONNELATE DI RIFIUTI ACCUMULATI, 4 CADAVERI E 3 ANIMALI VIVI PER MIRACOLO

All’ennesima foto di un gatto terrorizzato e denutrito in bilico sul cornicione della finestra, Luca De Bei ha deciso di contattare Antonio Colonna, specialista in procedure giudiziarie e interventi per la tutela animale. Lui è riuscito in poche ore a sbloccare la situazione, non senza ostacoli burocratici e resistenze varie. Le guardie zoofile di Fare Ambiente, coordinate da Colonna, quando sono entrate nella casa della killer seriale di gatti si sono trovate di fronte uno scenario inimmaginabile: 16 tonnellate di rifiuti accumulati, tra cui si nascondevano tre felini ancora vivi per miracolo e quattro cadaveri (probabilmente ce n’erano anche altri, nascosti tra le montagne di oggetti). Immagini forti, che scuotono le coscienze, contenute nel lungo reportage inchiesta sulla killer seriale di gatti realizzato dal fondatore di Veggie Channel Massimo Leopardi. «Su alcuni dettagli abbiamo soprasseduto, per non urtare la sensibilità del pubblico», spiega a Giornalettismo Massimo Leopardi.



LA KILLER SERIALE DI GATTI ANCORA IN AZIONE

Un video che ha uno scopo preciso: sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza della killer seriale di gatti. Sì, perché purtroppo a distanza di pochi mesi dallo sgombero, la 57enne ha ricominciato ad accumulare oggetti nel suo appartamento e a prendere con sé dei gatti, come testimoniano le ultime immagini girare dalle telecamere di Veggie Channel. Mentre le istituzioni latitano, anche di fronte alle domande insistenti della giornalista di Repubblica Margherita D’Amico, che da tempo segue la vicenda.