Di Maio e l’elogio a Mariano Rajoy: «Il mio modello di governo è il suo»

02/10/2017 di Redazione

Di Maio ha definito il Governo Rajoy il suo modello all’inizio di settembre. Durante il suo intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio il candidato premier del M5S aveva elegiato l’esecutivo spagnolo, rimarcando come fosse l’esempio da seguire per un eventuale Governo Di Maio. «Il mio modello di governo è il Governo Rajoy», ha rimarcato il nuovo capo politico dei 5 Stelle, in riferimento alle riforme economiche da adottare per ottenere la possibilità di sforare il deficit al 3%. La Spagna come modello da proporre a imprenditori scettici sul M5S è però stata ormai accantonata dai 5 Stelle, almeno a giudicare dai commenti degli esponenti più importanti del Movimento sul referendum per l’indipendenza della Catalogna.

DI MAIO ELOGIAVA IL GOVERNO RAJOY COME UN MODELLO

Il più duro è stato Alessandro Di Battista, che si è schierato in maniera radicale contro l’intervento della Spagna per fermare i votanti. «Poliziotti con il passamontagna, come se stessero andando ad arrestare un mafioso, che in realtà vanno a sequestrare le urne per impedire un voto. La corruzione, in Spagna e in Italia, si può anche tollerare, ma un popolo che decide come, quando e perchè votare no. E le chiamano democrazie!». Di Battista critica in modo aperto il Governo Rajoy, riferendosi in modo esplicito ai tanti casi di corruzione che hanno coinvolti esponenti di primo piano del PP, il partito del presidente del Governo spagnolo. Rajoy è stato spesso criticato dalle forze di opposizione spagnole per la tolleranza verso la corruzione mostrata durante i suoi anni alla guida di PP e Spagna, e Di Battista sposa questa valutazione critica. Una radicale rottura con l’apertura di Di Maio, che l’aveva preso a modello per una esperienza di governo dei 5 Stelle.

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Una posizione confermata da Manlio Di Stefano, che ha scritto parole per certi versi ancora più dure contro la Spagna di Rajoy. «”Se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare.” – Mark Twain –  Mai entrerei a gamba tesa sulle scelte delle altrui istituzioni perché ho troppo rispetto per il principio di non ingerenza, ma se c’è una cosa che non si può tacere è la condanna ad ogni forma di repressione della libertà d’espressione sociale e politica di un popolo. Uno stato che usa violenza sul suo stesso popolo inerme la usa sulla democrazia stessa.Viva il popolo sovrano».

Foto copertina: ANSA/ ANTONINO DI MARCO

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