Via gli animali dal circo? Caro Giovanardi, non è allucinante

20/09/2017 di Redazione

Via gli animali dal circo? Il Parlamento oggi ha compiuto un passo indietro, spostandosi dalla «graduale eliminazione» al «graduale superamento». È il risultato delle votazioni di stamattina al Senato sulla Legge del Codice dello Spettacolo (il disegno di legge del governo 2287 bis) che vuole ridurre lo sfruttamento di animali negli spettacoli circensi. La mediazione messa a punto dall’esecutivo parla nel dettaglio di una delega a rivedere le «disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti specificamente finalizzate al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse» cancellando la parola «eliminazione» che era stata invece approvata in commissione. La decisione non è affatto piaciuta alle associazioni animaliste, nonostante i gruppi pro-circhi abbiano continuato a votare contro.

 

LEGGI ANCHE > Udine, salvati 115 animali racchiusi in 200 metri quadrati

 

ANIMALI VIA DAL CIRCO, DALLA «ELIMINAZIONE» AL «SUPERAMENTO»

La Lav (Lega Anti Vivisezione) ha duramente criticato il ministro della Cultura Dario Franceschini che – si legge in un comunicato «dopo aver difeso strenuamente il suo disegno di legge-delega appena qualche settimana fa in Commissione Cultura, ha permesso questa modifica». «Non ci consola – dicono gli animalisti – il voto contrario dei senatori pro-circhi con animali, ora speriamo nella seconda lettura della Camera per far ritrovare il coraggio di sostenere una vera riforma, con una data certa per il cambiamento, verso uno spettacolo etico, senza animali, concretizzando un importante atto, già deciso a vari livelli da oltre 50 Paesi al mondo dei quali oltre la metà di quelli dell’Unione Europea, come auspica la stragrande maggioranza degli italiani e la Federazione Nazionale dei Veterinari Italiani, non solo gli animalisti, al fine di favorire il rilancio delle attività artistiche davvero umane».

ANIMALI VIA DAL CIRCO, GIOVANARDI: «PROPOSTA ALLUCINANTE»

Quel che è certo è che il confronto in Parlamento è stato lungo e a tratti vivace. Alcuni senatori in Aula hanno fatto esempi bizzarri per esporre le proprie posizioni. Il più agguerrito è senz’altro il senatore della Federazione della libertà Carlo Giovanardi, che, dopo aver fatto un paragone tra fondi impiegati per le fondazioni liriche e il sostegno riservato ai circhi, ha detto tra l’altro: «Anche Pavarotti andava a cavallo» e aveva dei cavalli «peraltro devo dire poco fortunati…» alludendo alla stazza del tenore. Nei giorni scorsi Giovanardi ha affermato che «un circo senza animali è morto…» e che siamo di fronte ad una «proibizione allucinante», che non salvaguarda la «cultura circense».

 

 

«Noi con questa legge – è il pensiero espresso dal senatore in un intervento la scorsa settimana (concetti ribaditi anche stamattina) – deleghiamo il governo a mandare a casa migliaia e migliaia di lavoratori circensi. Sono venuti i rappresentanti dei circhi a farci presente che un circo senza animali è un circo morto. Tutti i tentativi di far vivere circhi semplicemente con spettacoli di acrobati e e giocolieri sono finiti miserevolmente. Noi con due righe cancelliamo centinaia di anni di storia, di cultura, di tradizione, da Fellini alla bellissima preghiera di Totò nel film ‘Il più comico spettacolo del mondo’ che avrò modo nelle prossime settimane di leggere per mettere il rapporto quasi familiare tra i lavoratori del circo e i loro animali». «Ma la cosa allucinante è questa proibizione. Si dice che i circhi non possono utilizzare gli animali, neanche i cavalli. Gli animalisti dicono: non si possono far lavorare gli animali. Allora dobbiamo abrogare l’ippica, il dressage, l’utilizzo dei cavalli per i bambini handicappati, e quando vediamo i cani salvare da valanghe e macerie le persone che hanno bisogno di soccorso è uno scandalo».

ANIMALI VIA DAL CIRCO, ASSOCIAZIONI: «GIÀ REALTÀ IN 18 PAESI UE SU 28»

Gli animalisti, ovviamente, dicono altro. Come ricorda oggi la Lega per la Difesa del Cane, all’estero il circo non è morto nonostante ben 18 dei 28 paesi Ue abbiano vietato del tutto o in parte lo sfruttamento degli animali per far divertire l’uomo. Il nostro Paese è tra quelli che non hanno ancora preso una posizione. Mentre l’uso degli animali è del tutto vietato a Malta, Slovenia, Austria, Cipro, Croazia e Grecia. Viene inoltre ricordato il Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes (Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali) che ha registrato che il 71,4% degli italiani è contrario all’uso di animali nei circhi, preferendo una diversa cultura circense, che non porta consenso ad una sempre più stretta cerchia di addetti ai lavori. E ancora: il periodico della Fnovi (la Federazione nazionale dei veterinari) ha ricordato che «quasi tre italiani su quattro ritengono anacronistico e irrispettoso della vita animale» questa prassi e che persino «la Federazione dei Veterinari d’Europa, fve, nel 2015 ha chiaramente dichiarato che il ruolo scientifico, di conservazione ed educativo degli animali selvatici nei circhi è nullo».

Ma a dire qualcosa di diverso dall’allarme sollevato da Giovanardi è soprattutto il disegno di legge delega del governo che parlava di «eliminazione» (e ora di «superamento») dell’utilizzo degli animali solo relativamente alle «attività circensi» e altri spettacoli viaggianti. La battaglia ora continua a Montecitorio.

(Foto: ANSA / ANGELO CARCONI)

Share this article