Il maestro minacciato di morte per aver strattonato un alunno

20/09/2017 di Redazione

Un maestro di scuola elementare strattona un alunno di quinta per impedirgli di continuare a disturbare i compagni di classe. Gli fa male alle braccia, al collo e all’addome. I genitori accusano il docente di maltrattamenti. Qualcuno lo minaccia di morte. È la triste vicenda verificatasi in questi giorni a Bari, precisamente ad Enziteto, uno dei quartieri più nascosti e difficili del capoluogo pugliese.

ALUNNO STRATTONATO

Le presunte violenze del maestro sul bambino hanno scatenato l’ira di diverse mamme degli allievi della scuola. Dopo aver parlato con toni accesi con la preside dell’istituto hanno acconsentito a far rientrare i loro figli in classe, mentre il maestro non è più in servizio. A decidere per un’eventuale sospensione dell’insegnante, che comporterebbe oltre all’assenza dal lavoro anche la perdita dello stipendio, sarà l’Ufficio scolastico provinciale, che ora sta valutando l’accaduto. E del fatto sono stati informati anche la Questura e la Procura.

MAESTRO MINACCIATO

Della vicenda parla oggi in maniera dettagliata La Gazzetta del Mezzogiorno in un articolo a firma di Antonella Fanuzzi. Il docente di sostegno, al suo secondo giorno nell’istituto Iqbal Masih dopo quattro anni nella vicina scuola Bonghi, ha rigettato l’accusa di maltrattamenti addossatagli dalla madre del bambino ma non ha negato di aver usato tecniche di contenimento per calmare l’alunno, senza ovviamente l’intenzione di fargli del male. Le mamme, sul piede di guerra, non vogliono aspettare giudizi e chiedono alla preside di installate telecamere nelle aule per prevenire abusi. La madre del bambino colpito avrebbe avvicinato e aggredito l’educatore all’uscita da scuola:

Il maestro, che ora ha paura, ha raccontato di essere stato minacciato di morte da quel ragazzino che già a dieci anni si ritiene intoccabile, e che inoltre i conti sarebbero stati regolati poi all’esterno, dai grandi. Quegli adulti di cui i piccoli si fanno scudo per far valere le proprie ragioni.

La donna ha accompagnato il piccolo anche al pronto soccorso dell’ospedale San paolo, dove i medici hanno dato 5 giorni di prognosi.

IL SINDACO: «NO ALLA GIUSTIZIA FAI DA TE»

«La situazione – ha commentato il sindaco Antonio Decaro – ha dei contorni poco chiari, per questo credo che non possa esaurirsi qui». E ancora: «Se ci sono stati degli episodi di violenza su minori è un dovere di tutti, anzi un obbligo, richiedere l’intervento delle forze dell’ordine che devono fare luce sull’accaduto.  Per questo motivo ho attivato subito la Polizia che era già intervenuta e sta procedendo con le verifiche dovute raccogliendo tutti gli elementi utili». Ma il primo cittadino ah anche detto no ad «episodi di giustizia fai da te», «che siano di un insegnante, di un ragazzino o di un genitore». «Approfondiremo nei prossimi giorni anche le motivazioni che hanno spinto le altre famiglie a non portare i propri figli a scuola il giorno successivo».

(Foto di alunni di scuola elementare da archivio Ansa. Credit: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO)

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