L’incredibile manifesto di Generazione Famiglia che ignora cosa sia la violenza di genere

19/09/2017 di Redazione

Generazione Famiglia ha lanciato una iniziativa contro la fantomatica teoria del gender con un manifesto incredibile. Sulle strade di diverse città italiane sono stati attaccati cartelloni che recitano: «Basta violenza di genere.  I bambini sono maschi. Le bambine sono femmine».

IL MANIFESTO DELL’IGNORANZA DEI NO GENDER CHE OFFENDE LE DONNE

Un manifesto che non si capisce se sia frutto di ignoranza, o voglia esser provocatorio e offensivo. La violenza di genere, come spiega il ministero degli Interni,  indica «tutte quelle forme di violenza da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso». Il cartellone di Generazione Famiglia pubblicizza una nuova inziativa contro la fantomica teoria del gender, il bus della libertà, spiegata in questi termini da Filippo Savarese, coordinatore della campagna. «Il bus partirà da Roma sabato 23 settembre. Siamo in attesa che la questura risponda positivamente alla nostra richiesta di partire nei pressi della Corte di Cassazione di piazza Cavour, ma dalla parte del Lungotevere, dove c’è un parcheggio per i bus. Il 24 saremo a Firenze, prima tappa, scelta anche perché la città ha avuto un sindaco che – divenuto presidente del Consiglio – ha voluto la legge sciagurata sulle unioni civili. Il 25 a Milano, il 26 a Brescia (doveroso e sincero tributo al professor Massimo Gandolfini, che sarà in piazza, coordinatore del Comitato ‘Difendiamo i nostri figli’ e ‘anima’ dei ‘Family Day’ di San Giovanni e del Circo Massimo). Il 27 a Bologna, dove incontreremo anche i referenti locali del citato Comitato che nei giorni scorsi hanno presentato – a beneficio informativo dei genitori – un’indagine da cui risulta che i corsi extracurricolari nel 40% delle scuole di Bologna sono pervasi dell’ideologia gender e nel 37% ne contengono traccia. Il 28 a Bari e il 29 a Napoli, due città capoluogo in cui i Consigli regionali stanno discutendo leggi contro la cosiddetta ‘omofobia’ da cui deriveranno come capita di solito cospicui finanziamenti alle locali associazioni lgbt in azione nelle scuole. Sabato 30 ritorneremo a Roma, dove – sempre che riceviamo i necessari permessi – speriamo di poterci incontrare in zona Circo Massimo, nel ricordo del ‘Family Day’ del 30 gennaio 2016».

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