Soffri di dolori muscolo-scheletrici? Tra le armi ora c’è anche l’informazione

15/09/2017 di Redazione

Chi soffre di dolori muscolo-scheletrici è sempre alla ricerca di rimedi per superarli. Ma medicinali o esercizi ginnici non sono le uniche soluzioni a disposizione. Tra le armi a nostra disposizione ci sono anche informazione e consapevolezza dei nostri problemi fisici. La Gsk Consumer Healthcare, società del gruppo farmaceutico britannico GlaxoSmithKline dedicata all’automedicazione, per ridurre l’impatto del problema del dolore muscolo-scheletrico nel mondo (in Italia affligge oltre 9 persone su 10 e 6 su 10 ogni settimana) ha creato una piattaforma di azione globale. La prima iniziativa nel nostro Paese si chiama ‘Fermi mai! Via libera al movimento’ e si svolge online e nelle principali farmacie.

 

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DOLORI MUSCOLO-SCHELETRICI, COSTO DI 8 MILIARDI DI EURO

«Aumentare la consapevolezza dei cittadini è il primo passo», ha spiegato ad Adnkronos Salute Cristián Dufeu, General Manager Gsk Ch Italia, Grecia e Israele.  Il punto di partenza della strategia di Gsk Ch sono i risultati di un’indagine Global Pain Index promossa dall’azienda su oltre 19 mila persone in 32 Paesi. «La prima conclusione – ha detto ancora Dufeu – è che il problema del dolore muscolo-scheletrico è sottovalutato», con un pesante impatto sociale ed economico che ogni anno significa per il nostro Paese «un costo di 8 miliardi di euro e per ogni persona 3 giorni di malattia», di assenza dal lavoro.

Il manager ha ricordato che «Gsk Ch è un’azienda di riferimento a livello mondiale per i prodotti contro il dolore». Dunque «è nostro ruolo e nostra responsabilità – ha detto ancora – dare informazione e promuovere un livello di consapevolezza sull’impatto del dolore muscolo-scheletrico in Italia.  L’iniziativa ‘Fermi mai! Via libera al movimento’ si avvale della collaborazione di «partner scientifici e istituzionali» che rappresentano i medici di medicina generale e i farmacisti, primi interlocutori sul territorio. «Rivolgersi a questi esperti e adottare uno stile di vita salutare» – ha affermato Defeu – è la prima mossa. Se grazie all’informazione la consapevolezza del problema aumenterà i pazienti sapranno interagire meglio con i professionisti della sanità, medici e farmacisti, ottenere risposte giuste e riusciranno a metterle in pratica.

(Foto di una farmacia a Bari da archivio Ansa)

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