In sedia rotelle e col volto sfigurato, parla la donna trascinata dalla metro a Roma: «Voglio giustizia»

06/09/2017 di Redazione

La donna trascinata dalla metro a Roma lo scorso 12 luglio è gravemente ferita e distrutta psicologicamente. È in sedia rotelle e non sa se potrà più tornare a camminare. Il volto è sfigurato, tanto che chiede che le venga oscurato, mentre parla in esclusiva con il Tg2 in un’intervista che andrà in onda stasera nell’edizione delle 20.30 e che è stata anticipata da un comunicato dell’azienda.

La donna trascinata dalla metro a Roma, Natalya Garcovic, 43 anni, bielorussa, racconta ai microfoni del Tg2: «Del 12 luglio non ricordo nulla. Stavo salendo sul treno a Termini. Ricordo solo che si chiudevano le porte e poi nulla». La donna, in Italia da un anno, è salita sul convoglio con le borse della spesa. Il macchinista stava mangiando e ha chiuso le porte. «Non riuscendo a liberare la sua mano è stata trascinata lungo tutta la banchina per più di 100 metri – dice Olga Garcovic, la sorelle della vittima – ed è stata sbattuta con il viso su un segnale. Poi lei è caduta nel tunnel».

Natalya Garcovic, la donna trascinata dalla metro a Roma, ha un polmone perforato, fratture alla mandibola ed è sulla sedia rotelle. «Sto male, il bacino è rotto, non posso camminare», racconta al Tg2. Nonostante la sofferenza e lo choc, ha la forza di dire: «Io voglio giustizia».

LA SORELLA DELLA DONNA TRASCINATA DALLA METRO A ROMA: «LA COLPA È DEL MACCHINISTA»

«La colpa di questo terribile incidente è ovviamente del macchinista che mentre faceva il suo lavoro – sostiene la sorella Olga – stava mangiando e mangiando non guardava nello specchio che la persona era incastrata. È una colpa molto grave». Sotto accusa anche i treni vecchi della metro, il freno di emergenza che non ha funzionato, il sistema di allarme che non ha rilevato che la porta non si era chiusa del tutto, secondo il Tg2. «Poteva capitare a tutti. Io prendo la metro tutti i giorni, e vedo che la gente sale, esce, cerca di salire mentre il treno si chiudono le porte…. per fortuna è salita sull’ultimo vagone. Per questo è rimasta viva. Se non era l’ultimo… non voglio neanche pensare», racconta la sorella della donna trascinata dalla metro a Roma

Foto copertina: ANSA

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