Il pubblicitario del Buondì Motta svela anticipazioni sulla fine della bambina

05/09/2017 di Redazione

Ha scatenato l’ira delle mamme pancine e anche quella dell’Aiart, associazione telespettatori e cittadini mediali, ora il pubblicitario del Buondì Motta dice la sua sullo spot che è sulla bocca di tutti. «Abbiamo usato un’ironia tipica del web, ci siamo messi in discussione perché la tv è diventata vecchia, anche per colpa di noi pubblicitari. Bisognava scagliarsi contro l’idea di famiglia mostrata finora», spiega al Corriere della Sera Alessandro Orlandi, direttore creativo dell’agenzia Saatchi & Saatchi. È lui ad aver curato, insieme ai suoi colleghi, la campana pubblicitaria del Buondì Motta, una merendina del gruppo Bauli.

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Il primo episodio dello spot ha alzato subito un gran polverone: una bambina chiede alla mamma una colazione «leggera, ma invitante», la mamma scettica le dice che non esiste, «potesse colpirmi un asteroide se è così». Ed eccola servita: l’asteroide scende dal cielo e la colpisce, di fronte alla figlia. Una scelta che non è piaciuta a molti. «I primi a reagire online sono stati gli haters, gli odiatori, contestando la scelta di aver fatto fuori una madre. Poi però si è attivato il pubblico più pensante che ha apprezzato la pubblicità», spiega il pubblicitario del Buondì Motta.

IL PUBBLICITARIO DEL BUONDÌ MOTTA SVELA IL PROTAGONISTA DEL PROSSIMO SPOT

In meno di una settimana è uscito il secondo episodio della campagna, in cui a morire è il padre della bambina – «abbiamo dovuto anticipare il suo ingresso di una settimana proprio per la reazione che c’è stata», confessa Orlandi al Corriere – e adesso si attende il terzo. Da programmi sarebbe dovuto uscire a gennaio, ma il polverone mediatico ha accorciato i tempi. Nello spot arriverà un nuovo personaggio: «Il postino», svela il pubblicitario del Buondì Motta.

Intanto sui social polemiche e apprezzamenti sulla campagna pubblicitaria non si placano: la merenda del gruppo Bauli è diventata un meme, utilizzata anche per prendere in giro il dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Una grande soddisfazione per il pubblicitario del Buondì Motta: «È bellissimo. Siamo usciti dal contesto televisivo e giriamo sui social. Del resto l’obiettivo non è fare la pubblicità migliore, concetto peraltro opinabile, ma diversa e che finisce su più piattaforme».

LA BAMBINA DELLO SPOT DEL BUONDÌ MOTTA CHE FINE FARÀ?

La campagna pubblicitaria sta creando molte attese: come andrà a finire? Cosa capiterà alla bambina? C’è chi sui social invoca la sua morte. Il pubblicitario del Buondì Motta si sbottona un po’: «Forse la salveremo…». Probabilmente questo sarebbe previsto dal finale già girato, chissà che poi – visto il successo – la campagna non venga estesa ad altri spot: «Parleremo con il committente. Personalmente non lo allungherei, ma la decisione finale spetta al Gruppo Bauli», spiega al Corriere il direttore creativo dell’agenzia Saatchi & Saatchi.

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