Migranti, in 400 stipati nei sotterranei dell’ex Moi di Torino. Minniti convoca Appendino per lo sgombero

31/08/2017 di Redazione

L’ombra degli sgomberi sull’ex Moi, il villaggio olimpico dei Giochi invernali di Torino 2006, occupato da migranti, molti dei quali regolari, dal 2013. Un numero preciso di quanti vivano negli alloggi degli atleti non è disponibile: le stime a inizio 2016 parlavano di 1.600 persone, anche se al censimento volontario hanno aderito in 750. Sulle palazzine grava un provvedimento di sequestro preventivo dal 2014 mai eseguito, ma ora il momento degli sgomberi appare più vicino. E – come riferisce la Stampa – il ministro dell’Interno Minniti avrebbe convocato a Roma per martedì prossimo la sindaca M5S Chiara Appendino e il prefetto di Torino proprio per affrontare la situazione dell’ex Moi. Il dubbio è se gli sgomberi verranno effettuati prima o dopo il G7 di Venaria (il summit sullo sviluppo doveva essere ospitato a Torino, ma è stato spostato alla Reggia, distante una ventina di chilometri dalla città)

NEGLI SCANTINATI DELL’EX MOI 400 MIGRANTI STIPATI COME TOPI

L’emergenza è rappresentata dagli scantinati dell’ex Moi, dove – come ha testimoniato la Stampa – vivrebbero fino a 400 persone, stipate come topi, con un rischio enorme per la sicurezza. Nell’autorimessa che serviva per i pullman degli atleti olimpici ci sono letti, pannelli di cartone e pareti di legno a separano le “stanze”, ma anche cucine da campo e laboratori improvvisati. Se dovesse scoppiare un incendio – con un’unica via d’uscita, perché le altre sono bloccate – sarebbe una tragedia immane. L’allarme era stato lanciato già a inizio giugno:

«Se là sotto succede qualcosa e ci scappa il morto, la situazione esplode». È l’8 giugno. Le immagini della folla in preda al panico in piazza San Carlo rimbalzano senza soluzione di continuità sui telegiornali. In prefettura, all’ordine del giorno, c’è un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Il tema non è la folla della serata della finale di Champions League, ma l’ex Moi, l’occupazione fuori controllo dei sotterranei delle palazzine e il loro improcrastinabile sgombero. I commenti si sprecano, i partecipanti al Comitato, presieduto dal prefetto Renato Saccone, non nascondono le loro preoccupazioni: «Lì è una polveriera, quei sotterranei sono pericolosi, sia per la sicurezza sia dal punto vista igienico sanitario». «Se qualcuno si fa male, la situazione degenera».

Sono passati due mesi da quell’incontro e lo sgombero non è ancora iniziato. Ma ormai è chiaro a tutti che non si può più aspettare. Martedì la sindaca Chiara Appendino e il prefetto saranno a Roma per incontrare il ministro dell’Interno, Marco Minniti, per parlare dell’ex Moi e della necessità di provvedere con un urgenza allo sgombero. Appendino è di fronte a un bivio: tra tutti gli enti istituzionali coinvolti nell’operazione, c’è chi vorrebbe sgomberare prima del G7 e preme per un intervento d’urgenza. Altri, invece, sono più cauti e preferiscono attendere che i ministri europei lascino Torino. All’incontro con Minniti seguirà, nei giorni immediatamente successivi, un nuovo tavolo tecnico in prefettura per decidere quando e come agire: il tema è la gestione dell’ordine pubblico.

Foto copertina: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

 

 

 

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