La bufala della carne che non fa più male

30/08/2017 di Redazione

Hanno esultato tutti i principali estimatori del prodotto e, ovviamente, anche i produttori di carne. Ma lo studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology) realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Hamilton in Canada e pubblicato sulla autorevole rivista scientifica Lancet, non dice che la carne non fa male. Questa è un’interpretazione di comodo che non prende in considerazione, ad esempio, i dati forniti solo un anno fa dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

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BUFALA CARNE NON FA MALE: DA COSA NASCE?

I ricercatori canadesi, basandosi su un’indagine statistica condotta per 12 anni su oltre 154 mila persone tra i 35 e i 70 anni e provenienti da 18 Paesi diversi, dicono semplicemente che «limitare l’assunzione di grassi (presenti anche nella carne, ndr) non migliora la salute delle persone, che invece potrebbero trarre benefici se venisse ridotto l’apporto dei carboidrati al di sotto del 60 per cento dell’energia totale, e aumentando l’assunzione di grassi totali fino al 35 per cento».

Meno pasta e più carne per migliorare le proprie condizioni di salute, hanno interpretato i lettori e gli analisti più superficiali. Innanzitutto, però, lo studio si limita a parlare dell’effetto dei grassi sulle malattie cardio-vascolari. E sarebbe una chiave di lettura troppo semplicistica quella di gridare ai benefici della carne da questo punto di vista. Chiudiamo gli occhi, invece, di fronte ai dati dell’Oms che parlano di un aumento del 18% del rischio di contrarre un tumore al colon-retto per ogni cinquanta grammi di carne lavorata (come ad esempio gli insaccati) mangiata? E che dire del legame, individuato sempre dai ricercatori dell’Organizzazione mondiale della Sanità e confermato da quelli dell’EPIC, tra tumore allo stomaco e consumo di carne rossa?

Inoltre, sempre secondo studi epidemiologici, le diete che presentano una grande incidenza di proteine animali presentano rischi maggiori per lo sviluppo di malattie come il diabete, per l’obesità, per infarti e altri problemi cardio-vascolari. Insomma, gli studi scientifici non hanno affatto spazzato via i dubbi sui danni che un elevato consumo di carni rosse possono avere sull’organismo umano. Anzi.

BUFALA CARNE NON FA MALE: L’IMPORTANZA DELLA DIETA MEDITERRANEA

In controtendenza con quanto detto dallo studio PURE, inoltre, ci sarebbe anche l’efficienza della dieta mediterranea: i ricercatori canadesi, infatti, sostengono che una diminuzione delle malattie cardiovascolari debba passare necessariamente per una diminuzione dei carboidrati, contenuti nella pasta e nel pane, punti cardine della dieta mediterranea stessa. Al contrario, questo regime alimentare – secondo studi di natura diversa – sarebbe il migliore in assoluto, grazie al suo equilibrio.

La dieta mediterranea, però, in Italia, è seguita soltanto dal 10% delle persone – in base a una stima del professor Antonino De Lorenzo, uno dei massimi esperti del settore -, mentre il consumo di carne pro capite sta aumentando, arrivando a toccare i 92 chilogrammi a testa all’anno. Perché, allora, confonderci ancor più le idee e lanciare proclami del tutto fuori luogo sostenendo che un maggior consumo di carne ci permetterà di stare meglio?

(FOTO: ANSA/Ennevi VERONA FIERE ANSA)

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