Gli studenti in gita alle foibe a suon di negazionismo

23/08/2017 di Redazione

Alcuni studenti andranno in gita alle foibe sotto la guida dell’Istituto della Resistenza per una visita che ha il sapore del revisionismo. È quanto racconta oggi il quotidiano Il Giornale in un articolo a firma Jacopo Granzotta su una singolare iniziativa della Regione Toscana, quella di affidare ai partigiani anziché alle associazioni di esuli, fiumani e dalmati la storia degli eccidi commessi dai partigiani jugoslavi comunisti durante e dopo la Seconda guerra mondiale. Il progetto regionale prevede una summer school per 25 docenti e, a febbraio, una gita in loco con gli allievi.

 

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LA GITA DEGLI STUDENTI ALLE FOIBE CON RICOSTRUZIONI TENDENZIOSE

A generare una polemica è stata la supervisione dell’Istituto storico della Resistenza. Il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia ha affermato che «organizzare un evento del genere senza coinvolgere associazioni di riferimento è grottesco, oltre che evidentemente strumentale». E ancora: «La Regione ha il dovere di onorare la memoria delle Foibe, fatto storico che ha provocato l’occultamento di migliaia di cadaveri italiani, militari e civili, trucidati dall’esercito e dai partigiani comunisti. Aprire la porta delle istituzioni a ricordi faziosi sul ‘900 è gravissimo». Nel mirino, come racconta ancora Il Giornale, è finita soprattutto Alessandra Kersevani, incaricata di curare l’agenda del progetto, nota anche per aver fornito ricostruzioni false e tendenziose su alcuni massacri dell’esercito fascista in Jugoslavia. Per lei «nelle foibe non sono finite donne e bambini, i profili di coloro che risultano infoibati sono quasi tutti di adulti compromesse con il fascismo», e dunque, casi di donne infoibate sono legati a fatti particolari, vendette personali, che non possono essere attribuiti al movimento di liberazione». Ma non solo: «Commemorare i morti nelle foibe significa sostanzialmente commemorare i rastrellatori fascisti e i collaboratori dei nazisti. Per gli altri morti, quelli vittime di rese dei conti o vendette, c’è il 2 novembre».

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