Antartide, quella torta congelata tra i ghiacci da 105 anni e la sua triste storia

14/08/2017 di Gianmichele Laino

Quando Lizzie Meek, manager del programma di recupero degli oggetti delle spedizioni artiche, l’ha ritrovata a Cape Adare, l’edificio più vecchio dell’Antartide, quasi non credeva ai suoi occhi. Una torta ai mirtilli, perfettamente intatta, 105 anni dopo. Come appena sfornata o, meglio, come se fosse appena stata tirata fuori da un congelatore.

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TORTA ANTARTIDE, LA STORIA

Gli studiosi dell’Antarctic heritage trust hanno fatto venire alla luce un vecchio dolce, prodotto dalla ditta Huntley & Palmers e conservato da oltre cento anni all’interno dell’edificio che fungeva da base per le missioni nel continente di ghiaccio. Secondo i calcoli degli studiosi, era appartenuta all’equipaggio della spedizione Terra Nova, guidata da Robert Falcon Scott.

Era un prodotto della marca di dolci preferita dall’esploratore, una torta a base di frutti di bosco, confezionata all’interno di una scatola di latta (questa sì in pessime condizioni) che ha conservato il suo aspetto originale. Quasi verrebbe voglia di addentarla, se non fosse per la sua storia commovente.

Il dolce avrebbe dovuto essere consumato, come si diceva, dalla squadra di Robert Falcon Scott. Ma se è ancora lì, è perché non fu mai mangiata. E il motivo è tragico: la spedizione che raggiunse il Polo Sud nel periodo compreso tra il 1910 e il 1912 non riuscì mai a rientrare nella base di Cape Adare. Un mese prima, invece, l’impresa era riuscita al team del norvegese Roald Amundsen.

TORTA ANTARTIDE, LE PAROLE DEGLI STUDIOSI

«Si tratta di un alimento perfetto per gli esploratori – ha spiegato la Meek – perché fornisce un alto apporto di calorie, essenziali per sopravvivere tra i ghiacci. Non è un caso che, ancora oggi, gli esploratori artici non ne facciano a meno». Una storia non certo dal lieto fine, di cui resterà il ricordo negli annali della scienza. E di cui ora, grazie alla torta alla frutta ritrovata dall’Antarctic heritage trust, possiamo intuire persino l’odore e il sapore.

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