Report di Legambiente sulle coste italiane: il 40% inquinato oltre i limiti di legge

Legambiente ha presentato questa mattina Goletta Verde 2017, l’indagine annuale sullo stato delle coste italiane. I risultati non sono per niente rassicuranti e fanno dell’Italia la “pecora nera” dell’Europa: su 260 punti esaminati, in 105 – cioè il 40% – Legambiente ha rintracciato batteri oltre i limiti di legge. “Un inquinamento legato alla presenza di scarichi fognari non depurati”, spiegano. Goletta Verde, la campagna di monitoraggio scientifico promossa da Legambiente, è partita a giugno dalla Liguria ed ha viaggiato per due mesi lungo le coste italiane, fino ad arrivare in Friuli Venezia Giulia. Dei 7.412 chilometri costieri analizzati dagli ambientalisti, 38 sono risultati “malati cronici”, tratte cioè mediamente inquinate negli ultimi 5 anni: 8 si trovano nel Lazio, 7 in Calabria, 5 in Campania e 5 in Sicilia.

LEGAMBIENTE: “PRESENTATI 11 ESPOSTI ALLE CAPITANERIE DI PORTO”

“Il mare italiano continua a soffrire per la presenza di numerosi scarichi non depurati che continuano a riversarsi in mare – ha spiegato il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti – e anche quest’anno i dati di Goletta Verde confermano nuovamente la gravità della situazione, segnata anche dal problema dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali che sfregiano coste e territori italiani. Per questo abbiamo deciso di consegnare, in chiusura della campagna 11 esposti, per 38 situazioni particolarmente critiche, alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, che tra le tante competenze ha anche il monitoraggio e verifica sugli scarichi in mare provenienti da terra. Con la finalità di mettere in atto controlli su tutta il corso d’acqua, il fosso o il canale segnalato, per individuare gli inquinatori e le ragioni dell’inquinamento che, come spesso accade, possono risiedere anche nei comuni dell’entroterra e non necessariamente in quelli costieri, che invece si trovano a subirne maggiormente gli effetti negativi”. La denuncia di Legambiente fa leva sulla legge 68/2015, che inserisce i reati ambientali nel codice penale e che, in questi due anni di applicazione ha già consentito di sequestrare depuratori malfunzionanti, fermare l’inquinamento causato da attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, intervenire su situazioni di inquinamento pregresso o per fermare attività illegali di vario genere

GOLETTA VERDE DI LEGAMBIENTE: ASSORBENTI E COTTON FIOC SULLE SPIAGGE ITALIANE

Le spiagge monitorate quest’anno da Legambiente sono state 46. Sui lidi l’associazione ambientalista ha ritrovato quasi 7.000 cotton fioc, “frutto della cattiva abitudine di buttarli nel wc e dell’insufficienza depurativa”. “Nel 18% dei punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde – prosegue Legambiente – è stata riscontrata la presenza di rifiuti da mancata depurazione: assorbenti, blister, salviette ma, soprattutto, cotton fioc”. Il Mediterraneo, osserva l’associazione ambientalista, “è uno dei mari più minacciati dai rifiuti che galleggiano e da quelli spiaggiati, frutto della cattiva gestione a monte, dell’abbandono consapevole e della cattiva depurazione”.

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LEGAMBIENTE: “NEI 40% DEI MARI ITALIANI CARICHE BATTERICHE SOPRA I LIMITI DI LEGGE”

Enterococchi intestinali ed Escherichia coli: dalle analisi microbiologiche di Goletta Verde, è risultato che nel 40% dei mari italiani i batteri superano i valori limite previsti dalla normativa italiana sulle acque di balneazioni. Legambiente ha considerato inquinati quelli dove la percentuale di batteri rilevata è oltre il limite di legge e fortemente inquinati quelli dove supera il doppio del valore limite. Dei 105 campioni di acqua risultati con cariche batteriche elevate, “ben 86 (ovvero l’82%) registrano un giudizio di fortemente inquinato. L’87% dei campioni inquinati e fortemente inquinati sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti, canali, fiumare, fossi o nei pressi di scarichi che si confermano i nemici numero uno del nostro mare. Mentre il 13% è stato prelevato presso spiagge affollate di turisti”.

LEGAMBIENTE: “LE COSTE MENO INQUINATE IN SARDEGNA E PUGLIA, MAGLIA NERA ABRUZZO, SICILIA, CAMPANIA E LAZIO”

Alla fine del suo viaggio, Goletta Verde riconferma il risultato dell’anno scorso: le acque migliori sono in Sardegna, dove le situazioni critiche sono solo 5, tutte in corrispondenza di foci di fiumi, fossi e canali. Promossa anche la Puglia, che conferma il buon stato di salute delle sue acque. Migliorano rispetto al 2016 le coste dell’alto Adriaco, probabilmente grazie alla forte siccità che ha colpito quest’anno Emilia Romagna e Veneto, riducendo quindi molto le portate di fiumi, fossi e canali che si riversano in mare. Le regioni maglia nera sono invece Abruzzo, Sicilia, Campania e Lazio, per la presenza di diversi scarichi non depurati che finiscono in mare, attraverso fiumi, fossi, canali e tubature.

Foto copertina: Ansa

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