Giletti: «Su La7 rifarò L’Arena. Alla Rai ero scomodo, non abdico alla dignità»

02/08/2017 di Redazione

«Rifarò L’Arena». «Alla Rai ero scomodo, sono un uomo libero e non ho mai avuto padroni». «Il denaro in questa storia è all’ultimo posto, non potevo abdicare alla dignità». È quanto dichiara in un’intervista rilasciata a Paolo Conti per Il Corriere della Sera da Massimo Giletti annunciando il suo approdo a La7 pochi giorni dopo la rottura definitiva con la Rai, che aveva deciso di chiudere il suo programma domenicale.

GILETTI: «IN RAI L’ARENA DAVA FASTIDIO, LA RIFARÒ SU LA7»

Il conduttore-giornalista spiega di aver scelto l’emittente di Urbano Cairo proprio per dare continuità alla sua esperienza di successo:

Dunque approda a La7, nella rete ora diretta da Andrea Salerno, anche lui un ex Rai.

«Sì e rifarò L’Arena. La mia Arena… Qualcuno sperava che non andasse più in onda perché, dicono, dava molto fastidio. Ma L’Arena è la mia creatura professionale, l’ho fatta nascere, l’ho modellata. Ho scelto La7 perché ho capito che era lì la strada per dare continuità a questa esperienza».

«L’Arena» torna: domenica pomeriggio?

«È ancora troppo presto… Posso anche avere le idee chiare ma occorre tempo per decidere bene. Dico solo che L’Arena continuerà a esistere, a dar voce all’Italia che ha scoperto e capito. La ragione per cui ho deciso per un simile passo è stata proprio la continuità del programma».

GILETTI: «NON BASTAVANO 4 MILIONI DI SPETTATORI E IL 22% DI SHARE»

Giletti ha anche ricordato il successo de L’Arena in termini di ascolti:

Dal suo punto di vista perché la Rai non ha messo Giletti nelle condizioni di rifare «L’Arena»?

«Evidentemente il direttore generale, che ha la piena libertà di scegliere la propria linea editoriale, ha ritenuto che il successo di un programma seguito da quattro milioni di spettatori, con oltre il 22% di share dalle 14 alle 15, non bastasse per essere riconfermato. Evidentemente L’Arena è un programma scomodo».

Forse perché, secondo alcuni, esprime una cultura di centrodestra?

«È vero, mi hanno difeso Meloni e Salvini però storicamente la politica sposa le convenienze dell’istante, ma tutti sanno che io sono un uomo libero… Non ho mai avuto padroni, la mia forza è sempre stata quella di essere super partes. Mai avuto alcun mandato politico, ed è stata la mia identità. Credevo bastasse per una tv pubblica avere questi risultati come garanzia. Evidentemente non è così. E un domani qualcuno dovrà spiegare, non a Giletti ma ai quattro milioni di telespettatori, perché L’Arena è stata chiusa. Ma la verità, non le favole».

Giletti al Corriere non parla delle cifre del suo contratto precisando che «il criterio del denaro è all’ultimo posto» e che la sua è «una scelta di libertà». «Mai abdicare alla dignità, per me chiudere L’Arena sarebbe stato abdicare alla dignità», dice ricordando un insegnamento del padre. «Fare altro programmi – ha concluso – voleva dire comprare il mio silenzio. Con grande dolore, non ho potuto accettarlo».

(Foto: ANSA / ETTORE FERRARI)

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