La scuola svizzera di Milano ci ripensa: via la norma anti-disabili

Una battaglia di civiltà finita nel modo più giusto. La Scuola Svizzera di via Appiani a Milano ha fatto marcia indietro sulla norma che consigliava ai disabili di non frequentarla. Nella regola approvata dal consiglio scolastico, infatti, si leggeva che «essendo la Scuola Svizzera impegnativa e multilingue, non è ottimale per studenti affetti da disturbi dell’apprendimento, quali: dislessia, discalculia, Adhs, Sindrome di Asperger, autismo e disturbi comportamentali».

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SCUOLA SVIZZERA, IL DIETROFRONT

Oggi, però, quella norma non compare più nel regolamento scolastico. I vertici dell’istituto svizzero di Milano, infatti, hanno dato ascolto alle critiche avanzate non soltanto da molti genitori, ma anche da organi di stampa ed esponenti politici. La variazione del regolamento ora dovrà essere formalmente recepita dal consiglio scolastico entro l’inizio delle lezioni previsto per il prossimo 4 settembre.

SCUOLA SVIZZERA, LA LETTERA DELLA LEDHA

Il provvedimento è stato senz’altro agevolato anche dalla lettera della Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità, che nei giorni scorsi aveva invitato la Scuola Svizzera a conoscere meglio il mondo dei disabili. Lo hanno fatto chiedendo un confronto e un incontro perché «questa è la bellezza dell’inclusione: non poter sopportare che qualcuno rimanga tagliato fuori, escluso, per via della sua diversità».

La cancellazione della norma anti-disabili da parte della Scuola Svizzera è stata accolta positivamente dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli: «Ho appreso con soddisfazione dall’Ambasciata svizzera che la loro scuola privata di Milano ha deciso di togliere dal regolamento un articolo che era decisamente inaccettabile – ha detto il ministro -. Il nostro modello di scuola punta all’inserimento e all’inclusione, non all’esclusione di chi ha più difficoltà».

(FOTO: fotogramma da YouTube)

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