Boschi Pisapia, l’assurda polemica sull’abbraccio alla festa dell’Unità di Milano

24/07/2017 di Andrea Mollica

Boschi Pisapia, l’abbraccio che non s’aveva da fare. Prosegue ancora sui giornali la polemica sull’incontro avvenuto alla festa dell’Unità del PD di Milano tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi e l’ex sindaco del capoluogo lombardo Giuliano Pisapia. Davanti ai fotografi Pisapia ha abbracciato Boschi, e l’immagine è stata ampiamente criticata sui social media, in particolare da chi sostiene le formazioni alla sinistra del PD. La colpa di  Pisapia sarebbe l’ennesima occasione in cui l’ex sindaco di Milano ha mostrato troppa vicinanza, in questo caso addirittura fisica, nei confronti del Partito Democratico e dei suoi leader. Maria Elena Boschi è stato il volto di maggior successo del renzismo di governo, dopo l’ex presidente del Consiglio, in particolare sulla riforma costituzionale che ha scavato un fossato tra PD e forze di sinistra.

 

LA POLEMICA SULL’ABBRACCIO TRA BOSCHI E PISAPIA

Pisapia ha votato Sì al referendum, e da allora una parte di questo elettorato lo critica costantemente per l’eccessiva vicinanza oppure scarsa verve polemica nei confronti del partito di Renzi. La polemica sull’abbraccio tra Pisapia e Boschi appare priva di ogni fondamento. Si tratta di un semplice gesto di cortesia, ed evidenziare come sarebbe stato preferibile una fredda stretta di mano, magari senza sorriso, rispetto a un abbraccio fa ridere e piangere al tempo stesso. Difficile non esser d’accordo con le dichiarazioni dell’ex sindaco di Milano effettuate oggi in una intervista a La Repubblica, in cui l’intera polemica è definita «assurda e irreale, vergognosamente strumentale». Il dibattito sull’abbraccio evidenzia quanto le forze alla sinistra del PD siano senza idee, incapaci di trovare un progetto unitario tra di loro che rischia di far naufragare ancora una volta un progetto politico che avrebbe anche un importante spazio in questo momento.

 

Il PD è in crisi come il suo leader Renzi, e viste le difficoltà del M5S, chi offre un’alternativa progressista al renzismo o al grillismo  potrebbe anche ottenere una percentuale convincente. Al momento a sinistra manca drammaticamente sia una figura capace di unire le varie anime di questa area politica, così come idee chiare su cosa debba essere questa nuova formazione che riunisca MDP, Sinistra Italia, Possibile e altre associazioni di area. Come conferma anche l’intervista di Pippo Civati al Fatto di oggi, dove il segretario di Possibile palesa tutto il suo sconforto per l’attuale situazione.  Anche per questo ci si attacca a un abbraccio, come se fosse strano che il primo sindaco di sinistra a Milano dopo 20 anni di forzaleghismo sia benvoluto a una festa dell’Unità nella sua città.

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