Terremoto: mentre gli altri ridono, un imprenditore si offre gratis per rimuovere le macerie. Ma le istituzioni non rispondono

21/07/2017 di Antonio Amorosi

C’è chi ride, come l’imprenditore iscritto a Legacoop Vito Giuseppe Giustino, mentre la gente muore sotto le scosse del terremoto nel centro Italia, perché sa che con la tragedia farà un sacco di affari, e c’è chi si offre di lavorare gratis non ottenendo risposta. È la storia dell’imprenditore calabrese Gaetano Saffioti che nel 2016 aveva messo a disposizione dei terremotati del centro Italia e gratis i suoi 120 mezzi, tra escavatrici, pale meccaniche e ruspe. Dopo il sisma ha inviato varie mail alle protezioni civili di Umbria, Marche e Lazio, fatto appelli su Facebook, Twitter e giornali ma, oltre a un grazie dalla protezione civile di Rieti, non ha ottenuto reazioni.

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L’APPELLO DI GAETANO SAFFIOTI, IL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI

Dopo le rimostranze dei sindaci della zona, si è offerto direttamente al primo cittadino di Amatrice Sergio Pirozzi. Zero reazioni anche lì. Stessa proposta lanciò dopo il terremoto in Emilia del 2012. Non accadde nulla. Eppure, ancora nelle ultime settimana Pescara del Tronto, Amatrice, Ussita, Cingoli, Grisciano sono solo un cumulo di macerie. Le pochissime casette temporanee arrivano a rilento. Le imprese falliscono. Gli agricoltori e gli anziani sono allo strenuo delle forze. Il centro storico di Camerino è spettrale, così come Visso e Castelsantangelo sul Nera. Chi vi scrive lo ha visto con i suoi occhi.

«Sono convinto», ripete Saffioti amareggiato «che anche se offrissi un milione di euro per lavorare gratis non me lo farebbero fare. Ma se ognuno mettesse un po’ del suo avremmo tutti i mezzi per aiutarli». Neanche troppo velatamente mi fa capire che è troppo elevato il business che gira intorno a una tragedia come il sisma per lasciarlo alla gratuità. È un business per chi fa il movimento terra delle macerie, per chi pensa agli appalti della ricostruzione, per i dirigenti pubblici che vedono azioni premiali per l’impegno straordinario. E ogni lavoro poi si può «gonfiare».

Oggi, i grandi business si fanno sulle tragedie umane, immigrati, terremotati, profughi di guerra, come dimostra anche la sentenza che poche ora fa ha condannato Salvatore Buzzi delle coop romane e l’ex Nar Massimo Carminati.

GAETANO SAFFIOTI, ECCELLENZA ITALIANA

Saffioti è anche una eccellenza italiana, sta edificando i padiglioni Expo di Dubai, lo stadio di Doha in Qatar, ha costruito la pista numero 1 dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, dighe in Tunisia, vari lotti a Dubailand, un quartiere ad Alicante e tantissime altre opere, oltre a essere un imprenditore integro, testimone di giustizia sotto scorta dal 2001 perché ha fatto arrestare un centinaio tra boss e affiliati alla ‘nrdrangheta. Costruisce ovunque fuorché in Italia. «Ho la fatwa della ‘nrdangheta», ride. Col suo parco macchine mostruoso negli anni ’90 è finito addirittura al programma Rai Scommettiamo che perché riusciva a infilzare un’oliva con la punta di un mezzo escavatore.

Il mondo sembra capovolto. Chi oggi ride è un cooperatore, quegli imprenditori sociali e di sinistra che ottengono per le loro attività mutualistiche ogni tipo di sgravio fiscale se non addirittura l’azzeramento delle tasse; chi si offre gratis, invece, è un imprenditore calabrese che ha sempre fatto il suo dovere ed è costretto a lavorare fuori dall’Italia solo perché è onesto e inviso alla ‘ndrangheta.

GAETANO SAFFIOTI, LA RISPOSTA DI PIROZZI: «SE VERO, CITTADINO ONORARIO DI AMATRICE»

Esterrefatti chiamiamo il sindaco di Amatrice Pirozzi che reagisce così: «Sarebbe un fatto straordinario. Lo facciamo cittadino onorario di Amatrice. Mi deve scusare, ma non ho pensato fosse vero il messaggio». Avete capito!? Pensava non fosse vero che un imprenditore potesse offrirsi gratuitamente!

Pirozzi: «Se la sua impresa è a posto con le norme, lo metto subito in contatto con il presidente della Regione Lazio Luca Zingaretti e procediamo. La Regione è in colpevole ritardo, ma resta l’ente attuatore delle opere». Poi mi dà i suoi recapiti ufficiali e mi chiede di girarli a Saffioti. Vedremo adesso cosa accadrà. Speriamo non trovino una qualsiasi scusa per rifiutare il suo aiuto.

Intanto Legacoop Puglia ha sospeso cautelativamente dagli incarichi associativi Vito Giuseppe Giustino, l’imprenditore che rideva dei terremotati. È un cooperatore di Altamura, presidente della cooperativa «L’Internazionale», iscritta a Legacoop. L’uomo è anche indagato nella nuova inchiesta della Procura de L’Aquila su presunte mazzette nella ricostruzione della città dopo il terremoto del 2009.

(Foto: ANSA / FABRIZIO COLARIETI)

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