Dopo Falcone un altro oltraggio, danneggiata la stele in memoria del giudice Livatino | FOTO

19/07/2017 di Redazione

Un’altra terribile offesa agli eroi che hanno perso la vita nella lotta alla grande criminalità. A una settimana dall’oltraggio alla memoria di Giovanni Falcone nel quartiere Zen di Palermo, alla vigilia del 25esimo anniversario dell’attentato a Paolo Borsellino, ieri in Sicilia è stata danneggiata la stele che ricorda Rosario Livatino, il giudice ucciso il 21 settembre del 1990 a 36 anni mentre, da solo e senza alcuna scorta, dal suo paese, Canicattì, si recava al palazzo di giustizia di Agrigento.

 

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DANNEGGIATA LA STELE IN MEMORIA DEL GIUDICE LIVATINO

Il monumento, colpito dalla mano di ignoti, fu fatto erigere dai genitori di Livatino proprio sulla strada tra Agrigento e Canicattì nel luogo dell’uccisione. Il giudice, uno dei cosiddettu «giudici ragazzini» (espressione utilizzata per sminuire, svendere, il loro importante lavoro) si occupava di indagini contro la stidda e di legami con il mondo della politica. Nei suoi fascicoli finirono alcune tangentopoli siciliane, ma non ebbe il tempo di portare a termine il suo prezioso lavoro. Il giudice Livatino fu freddato da killer comandati dal boss Giovanni Avarello, fu prima inseguito, poi cercò inutilmente la fuga tra le campagne.

 

 

Ieri il suo nome è stato rimosso dalla stelle a colpi di pietra o di martello. È stato spaccato in due la parte dove si leggeva «Rosario Livatino. Magistrato. Martire per la giustizia. 21.9.1990». La scoperta della lapide danneggiata è stata fatta da un operaio. Poi la denuncia delle associazioni ‘Amici del giudice Rosario Livatino’ e ‘Tecnopolis’.

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