Vaccini, senatrice a vita Cattaneo: «Non si può invocare la libertà di mettere a rischio la vita altrui»

12/07/2017 di Redazione

Durante la discussione in Senato sul decreto-legge sui vaccini, è intervenuta questa mattina anche la biologa e senatrice a vita Elena Cattaneo:

Approviamo questa legge ma non consideriamo un traguardo l’aver sancito un obbligo. Il vero traguardo l’avremo raggiunto quando, imparando a informare i cittadini su questo tema, ne avremo fugato i timori e riconquistato la fiducia.

Convinta sostenitrice della necessità dell’estensione dell’obbligo vaccinale, Elena Cattaneo ha ringraziato il Governo e la ministra Lorenzin per «aver saputo trattare con responsabilità e lungimiranza le politiche di salute pubblica, senza temere critiche immotivate e guardando al benessere dei cittadini di domani».Ai colleghi la biologa ha confessato di aver ricevuto messaggi da parte di alcuni no vax e proprio dall’aula del Senato ha cercato di rispondere alle obiezioni di chi è contrario all’obbligo vaccinale:

VACCINI, LA SENATRICE A VITA ELENA CATTANEO IN FAVORE DEL DECRETO LORENZIN

Invocare la libertà individuale in questo contesto è come sostenere che ognuno deve essere libero di togliere i freni alla propria auto perché sospetta che siano stati disegnati male sostenendo di poterne fare a meno schivando ogni ostacolo o frenando con i piedi. Non si può invocare la libertà di mettere a rischio la vita altrui.

Le parole di Elena Cattaneo arrivano alle orecchie non solo dei colleghi di Palazzo Madama, ma anche dei tanti no vax – almeno 400 – che stavano seguendo la discussione nella diretta Facebook di Repubblica. Una platea che è esplosa quando – durante il primo intervento critico sul decreto, quello del senatore Maurizio Romano del Gruppo misto-Italia dei Valori – il collegamento si è interrotto.

VACCINI, LE CRITICHE DELLA LEGA NORD AL DECRETO LORENZIN

Critiche al decreto-legge sui vaccini sono arrivate anche dalla Lega Nord: «Serviva un decreto-legge? C’è un’urgenza epidemiologica in questo Paese tale da portare il Governo a usare in questo caso proprio la mannaia, non dando modo alle famiglie di capire, ma calando una scure e dicendo unicamente che si dovrà fare così?», ha chiesto in Aula il senatore leghista Sergio Divina.

Meno male che non c’è un’emergenza epidemiologica in atto», la risposta sarcastica di Elena Cattaneo, che ha scomodato storici della medicina e psicologi cognitivi per spiegare come mai qualcuno non accetti la necessità dei vaccini: «Il nostro cervello è uscito dalle caverne solo diecimila anni fa e fa fatica oggi, con le informazioni scientifiche che parlano di prevenzione (e, quindi, di anni che verranno, quando prima gli anni non esistevano), di probabilità, di statistica, di rapporto rischi benefici e di precauzione.

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Per il senatore Divina il decreto-legge non farà altro che aumentare lo scetticismo: «Avete creato panico, le famiglie sono preoccupatissime e anche quelle famiglie che avrebbero portato naturalmente i figli a vaccinarsi adesso sono restie. Se leggono i bugiardini dei sieri vaccinali – così come ciascuno di noi leggendo le controindicazioni riportate sul bugiardino di un qualsiasi farmaco – l’irrigidimento è tale che probabilmente non soltanto non si faranno i vaccini ma non si prenderanno neanche più i farmaci».

«Come tutti i farmaci anche i vaccini possono causare reazioni avverse (…) – ammette la biologa senatrice a vita Cattaneo – parliamo però di meno di un caso su un milione e nel complesso l’incidenza delle reazioni avverse è inferiore a quella dei più banali farmaci in commercio. L’aspirina, ad esempio, causa un numero di reazioni avverse 1.500 volte maggiore dei vaccini».

Foto copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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