Morte di Al Baghdadi tra conferme e dubbi

11/07/2017 di Redazione

Abu Bakr al Baghdadi, il leader del sedicente Stato islamico, è morto. Lo annuncia la Tv irachena al Sumariya, citando una fonte anonima nella provincia di Ninive. E lo conferma anche l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra. Il responsabile dell’organizzazione, Rami Abdel Rahman, su Twitter aggiunge che la morte di Al Baghdadi sarebbe avvenuta nella provincia orientale siriana di Deir Al-Zour, senza specificare però quando e come il califfo sia rimasto ucciso.

Morte Al Baghdadi
Il tweet dell’Osservatorio siriano per i diritti umani

Secondo l’emittente irachena al Sumariya – che già altre volte in passato aveva annunciato la morte del Califfo – il decesso sarebbe stato confermato dallo stesso Isis, che in un comunicato diffuso attraverso la loro macchina della propaganda avrebbe anche annunciato la nomina imminente del nuovo leader.

La notizia arriva a due giorni dalla liberazione di Mosul, la capitale irachena del sedicente Stato islamico, ora spostata a Tel Afar, nella provincia di Ninive. La morte del leader, insieme alla perdita di Mosul, segna un duro colpo per i jihadisti, che nel comunicato citato dalla fonte fanno appello ai seguaci perché “continuino sulla via del Jihad e si tengano al riparo da crisi interne”. Sempre secondo la fonte anonima, infatti, “la morte presunta di Baghdadi ha provocato un ‘colpo di Stato’ interno, con le rivalità per occupare le più alte cariche nella struttura del gruppo terrorista che hanno portato anche a scontri armati, e la proclamazione del coprifuoco in tutto il distretto”.

MORTE AL BAGHDADI: I PRECEDENTI ANNUNCI

Non è la prima volta che al Baghdadi viene dato per morto: già nel 2014, a pochi mesi dalla proclamazione della nascita del ‘Califfato’, il ministro dell’Interno iracheno aveva affermato che il leader jihadista era rimasto ferito in un raid aereo iracheno, mentre l’allora ministro degli Esteri iracheno Ibrahim al Jaafari su Twitter ne annunciava addirittura la morte. Notizia smentita e poi rilanciata solo sei mesi più tardi, nell’aprile 2015: Baghdadi allora veniva dato per morto in un ospedale israelino sulle Alture del Golan, al confine con la Siria, dopo essere rimasto ferito in un raid aereo.

Non si contano neppure le notizie mai confermate sul ferimento del leader jihadista, diventate sempre più numerose nell’ultimo periodo, in cui al Baghdadi è stato più volte dato per morto, sia da fonti russe, che da fonti siriane. Questa volta la notizia sembra più attendibile, ma si aspetta il nome del successore per crederci davvero.

All’indomani dall’annuncio ufficiale del premier iracheno Haider Al-Abadi della “vittoria” sull’Is “dal cuore di Mosul liberata”, Amnesty International denuncia la ‘catastrofe’ per i civili nella battaglia per riprendere il controllo della capitale dello Stato islamico: l’Isis ha usato “intere famiglie come scudi umani” e, sul fronte opposto, le forze irachene e della coalizione a guida Usa hanno utilizzato “armi inappropriate rispetto alle circostanze”, fa sapere l’associazione per i diritti umani.

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