Le casalinghe italiane sono in via d’estinzione secondo l’Istat

Le casalinghe italiane sono in via d’estinzione: oggi l’Istat ne conta poco più di 7 milioni, mezzo milione meno rispetto a 10 anni fa. E la loro età media – 60 anni – lascia immaginare che il numero sia destinato a calare nei prossimi anni.

Quelle over 65 sono più di 3 milioni, quelle under 34 solo l’8,5%. Provengono prevalentemente dal Centro-Sud (il 63,8%) e 560 mila sono di cittadinanza straniera. Poco più della metà delle casalinghe non ha mai svolto attività lavorativa retribuita nel corso della sua vita e in generale il loro livello di istruzione è basso: tre quarti di loro possiede al massimo una licenza di scuola media inferiore. Il 42,1% vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola.

ISTAT: LE CASALINGHE LAVORANO PIU’ ORE DEI DIPENDENTI

C’è un motivo se le giovani non sono attratte dalla vita tutta casa, figli e marito: una casalinga italiana lavora in media 49 ore a settimana, più di un dipendente. L’impegno domestico è di fatto costante, senza interruzione estiva, dato che le ferie – comunque non retribuite – per le casalinghe non sono previste. Secondo l’Istat le donne contribuiscono per il 71% alle ore di produzione familiare e metà dello sforzo viene fatto proprio da chi sceglie di dedicarsi alla casa a tempo pieno.

La loro condizione economica però non è buona: nel 2015 più di 700 mila casalinghe erano in povertà assoluta – quasi una su 10 – e metà di loro reputavano che le risorse familiari fossero scarse o insufficienti. Risorse alle quali in molte non possono attingere liberamente: solo il 37,7% delle donne occupate in casa possiede infatti il bancomat e/o la carta di credito.

ISTAT: LE CASALINGHE SONO INSODDISFATTE

C’è poi un problema di insoddisfazione: solo il 35,5% delle casalinghe ha espresso un giudizio positivo sulla propria vita, dieci punti percentuali in meno rispetto alle donne occupate. Di vita sociale ne fanno poca: solo il 27,3% di loro è andata al cinema almeno una volta l’anno, il 30% ha letto almeno un libro e il 15% ha visitato mostre o musei. Una percentuale ancora più bassa se si calcolano ingressi a teatro o ai concerti e lettura di quotidiani. Altissimo anche l’internet divide con le occupate: se tra queste il 65,3% dichiara di navigare sul web tutti i giorni, le donne dedite alla casa connesse quotidianamente sono meno del 20%. Chi l’ha detto poi che il lavoro domestico non sia pericoloso: sebbene nel 2016 quasi la metà delle casalinghe si sia detta in salute, nel 2014 in 149 mila hanno dichiarato di aver subito uno o più incidenti in casa nei tre mesi precedenti l’intervista.

Le casalinghe più giovani, quelle tra i 15 e i 34 anni – l’8,5% del totale – sono le più povere tra tutte. Il 73% di loro non cerca un lavoro retribuito per motivi familiari, solo il 12,9% ha frequentato corsi di formazione e in 600 mila sono scoraggiate dalla ricerca di un impiego fuori casa.

Foto copertina: immagine generica tratta da Pixabay

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