Quell’Italia campione del mondo nel 1982 che si scambia ancora il buongiorno su WhatsApp. 35 anni dopo

L’11 luglio del 1982 l’Italia urlava insieme a Marco Tardelli. Oggi, 35 anni dopo, quel fantastico gruppo allenato da Enzo Bearzot è più unito che mai. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Antonio Cabrini, Paolo Rossi, Giuseppe Bergomi e compagni si scambiano ancora il buongiorno su WhatsApp. Miracoli della tecnologia che aiuta a rendere di cemento armato un’alleanza che, ai tempi, era già di ferro.

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LA CHAT DEI CAMPIONI DEL MONDO DI SPAGNA 82

I soprannomi, oggi, sono gli stessi di allora, di quando l’Italia – criticata da tutti – riuscì nell’impresa di regalare un sogno alla nazione. Gli anni ’80 erano appena iniziati e il Paese intero aveva voglia di voltare pagina dopo tanta tensione (specialmente a livello politico e sociale). Sandro Pertini esultò al Bernabeu accanto a Re Juan Carlos. La Germania, solita avversaria nei nostri momenti migliori (almeno da un punto di vista calcistico), era stata battuta.

Ricordano quei momenti sulla chat, gli eroi del Mundial. Postano foto e fanno battute. Gentile condivide un selfie in bici e tutti iniziano a darci dentro con l’età che avanza. Inviano ricordi – specialmente Cabrini e Tardelli, i due sex-symbol di quella nazionale – sulle tifose italiane che impazzivano per loro. Organizzano i raduni periodici, in cui tutti si ritrovano attorno a un tavolo, come ai tempi del ritiro di Vigo. I campioni del mondo dell’82 si rivedono sempre nell’agriturismo di Paolo Rossi ad Arezzo o nel resort di Franco Selvaggi in Basilicata.

I RICORDI NELLA CHAT DELL’ITALIA CAMPIONE DEL MONDO A SPAGNA 82

Certo, in quella chat ci sono due vuoti incolmabili. Il primo è quello di Gaetano Scirea, morto nel 1989 in un tragico incidente d’auto, il secondo è quello del commissario tecnico Bearzot che i suoi ragazzi, tutti insieme, hanno salutato per l’ultima volta nei 2010. I loro volti restano scolpiti nei ricordi che viaggiano, via 4G, dai tasti più o meno frenetici di una tastiera (ve lo immaginate Dino Zoff a chattare su WhatsApp?) agli schermi aggiornatissimi degli smartphone. Oggi, come 35 anni fa, grazie azzurri.

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