Le parole di Bruno Contrada dopo la revoca della condanna. «Mai tradito lo Stato»

08/07/2017 di Redazione

Bruno Contrada, ex numero due del Sisde, ha ricevuto la revoca della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Contrada fu arrestato il 24 dicembre del 1992 con l’accusa di legami con la mafia. Ma secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo, e ora la Corte di cassazione, quella condanna che ricevette fu illegittima.

Perché? Semplice. Secondo Strasburgo (sentenza 2015) il reato di concorso esterno in associazione mafiosa è diventato concretamente applicabile in Italia solo dopo il 5 ottobre 1994, ma gli episodi che coinvolgono l’ex poliziotto si fermavano al ‘92. Ora la sentenza della Cassazione, di cui ancora non si conoscono le motivazioni, potrebbe però incidere per altri casi: come quelli di Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi.

Ecco cosa ha detto Contrada intervistato da Quotidiano.net:

Venticinque anni fa l’arresto con l’accusa pesante di essere l’uomo dello Stato che aveva rapporti con la mafia.

“La mia vita è stata devastata”.
L’hanno accusata di concorso esterno in associazione mafiosa.
“Un reato che è stato più volte confutato ma che è uno strumento utile per condannare e anche per fare politica”.
Quel 1992 fu davvero terribile per l’Italia?
“È stato un anno cruciale. Uno spartiacque per la Repubblica italiana: è cambiata un’intera classe politica”.

(…)

Ma i cosiddetti professionisti dell’antimafia esistono?
“Esistono. Tutti quelli che si sono avvalsi di determinati incarichi che hanno per fare i miles gloriosus o per i propri tornaconti”.
La mafia è stata sconfitta?
“Quella mafia intesa come crimine organizzato siciliano è stata sconfitta. Esiste un’altra mafia che ha altri modi di operare e interessi in altri settori”.
Ha mai creduto al terzo livello o a una trattativa tra Stato e mafia?
“Non credo che ci sia stata una trattativa vera e propria, perché sennò dovremmo considerare trattativa qualsiasi rapporto tra organi di Stato e pentiti. Sul terzo livello un conto è parlare di politica e un conto di politici che hanno deviato dai loro compiti istituzionali”.
E ci sono stati politici che hanno deviato?
“Alcuni processi l’hanno dimostrato”.

(foto  ANSA/FRANCO LANNINO)

Share this article