La mission impossible del comune di Roma: «Una telecamera per cassonetto contro l’abbandono dei rifiuti»

La questione dell’abbandono dei rifiuti a Roma potrebbe ben presto diventare una vera spy story. Con tanto di mission impossible. L’ultima trovata dell’amministrazione del Movimento 5 Stelle – secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero – sarebbe quella di installare una telecamera per ogni cassonetto della città. Ovvero, qualcosa come 60mila occhi elettronici. Un investimento faraonico.

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RIFIUTI ROMA, ARRIVANO LE TELECAMERE?

Lo ha spiegato Roberto Di Palma, consigliere comunale M5S che sta portando avanti l’iniziativa in accordo con l’assessore alla Sostenibilità ambientale, Pinuccia Montanari: «Vogliamo avviare una fase di sperimentazione. La nostra idea è di acquisire un lotto di telecamere e di non piazzarle in un’unica area pilota, ma vorremmo distribuirle in tutti i municipi. Solo se i risultati saranno soddisfacenti, allora andremo avanti».

L’operazione preliminare ha comunque un costo sostenuto. Si parla di una cifra vicina ai 500mila euro soltanto per la sperimentazione. Se il sistema di video-sorveglianza, poi, dovesse entrare a regime, i costi si moltiplicherebbero. Insomma, il provvedimento non sarebbe una novità assoluta (viene già utilizzato in città come Bologna e Savona), ma a Roma ci sono problemi logistici (primo fra tutti l’estensione della Capitale) che renderebbero davvero ardua la messa in pratica di questo sistema.

RIFIUTI ROMA, LA VIDEO-SORVEGLIANZA È UN’OPERAZIONE DA 5 MILIONI

Ama, la municipalizzata che gestisce i rifiuti a Roma, ha provato a fare un calcolo: «Anche se si decidesse di installare le telecamere solo per una parte dei cassonetti, la cifra da spendere sarebbe prossima ai 5 milioni di euro». Comprensivi non solo degli apparati tecnologici, ma anche del personale addetto a visionare i filmati. Roba, quindi, da scervellarsi per provare a ipotizzare le coperture.

Una sorta di Grande Fratello, insomma, che filmerà i cittadini che lasciano i rifiuti fuori dal cassonetto o che abbandonano materiale ingombrante (alzi la mano chi non ha mai visto materassi, scrivanie, lavatrici o altri elettrodomestici) accanto ai rifiuti comuni. Per ora, la proposta dell’amministrazione di Virginia Raggi è solo un’ipotesi. Quanto praticabile lo vedremo in futuro. Magari, all’indomani di una comunque costosa sperimentazione.

(FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI)

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