Paragone idolo dei no-vax che chiedono a La7 di riportarlo in tv

Effetto chiusura de La Gabbia sul movimento no-vax. Il 28 giugno è andata in onda l’ultima puntata del talk-show di Gianluigi Paragone su La7. In seguito alla decisione del nuovo direttore di rete Andrea Salerno, infatti, non ci sarà più spazio per la trasmissione nei prossimi palinsesti della televisione di proprietà di Urbano Cairo. L’ultima puntata de La Gabbia parlava proprio dell’argomento vaccini e diversi genitori contrari al ddl Lorenzin, che aumenterà a 12 il numero delle vaccinazioni obbligatorie in Italia, hanno colto la palla al balzo per difendere il giornalista.

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GIANLUIGI PARAGONE NUOVO IDOLO NO-VAX

Gianluigi Paragone, in breve tempo, è diventato una vera e propria icona no-vax. Sono tantissimi i commenti diffusi sui principali social network, da Facebook a Twitter, in cui chi non è d’accordo con le posizioni del governo sui vaccini ha lanciato una vera e propria campagna di boicottaggio di La7.

Non solo. La chiusura de La Gabbia viene messa in correlazione, da molte persone, proprio con la posizione sui vaccini assunta da Paragone. «In Italia – scrive un utente di Facebook – si discute sul ddl vaccini. Tutto il mondo sa, ne parla. Tranne che in Italia. Divieto assoluto. L’ha fatto Paragone, è stato punito». Un altro spettatore affezionato de La Gabbia ricorda: «se tocchi argomenti tabù può succedere che ti trombano!» e un altro sottolinea come «anche Paragone si sia schierato contro il ddl della Lorenzin ed è stato fatto fuori! Ci sarà un prossimo?» e argomenta: «No perché l’ obiettivo è quello di mettere tutti a tacere!!!».

A rafforzare la posizione dei sostenitori di Gianluigi Paragone, c’è anche una petizione su Change.org. La raccolta firme indirizzata a Andrea Salerno, Urbano Cairo e alla direzione di La7 ha già quasi raccolto 5mila firme sotto lo slogan: «Portiamo la volontà di molti italiani di essere informati da giornalisti indipendenti da qualsivoglia pressione politica. OPEN LA GABBIA!».

GIANLUIGI PARAGONE E IL CASO DI DAVIDE FARAONE

E intanto proprio un passaggio dell’ultima puntata della trasmissione di Paragone diventa virale sui social network grazie alla diffusione fatta dal sito di bufale informareXresistere. Nel video, Ivan Cavicchi, docente di Filosofia della Medicina all’Università di Tor Vergata, intervenuto a La Gabbia, ha ricordato al sottosegretario alla Sanità Davide Faraone che la somministrazione di 12 vaccini sarebbe «una sorta di ricerca scientifica di massa sui nostri figli».

Faraone, probabilmente esprimendosi male, ha risposto: «non credo che il fatto che l’Italia sia un Paese che sperimenta una obbligatorietà, anche su quel numero di vaccini, debba essere per forza considerato un fatto negativo». Ovviamente, Faraone stava analizzando la portata del ddl Lorenzin e non ha fatto alcun riferimento alla sperimentazione umana. Ma tanto è bastato per gridare allo scandalo e per trasformare, una volta in più, il giornalista Paragone in una sorta di bandiera dei no-vax. ù

Foto: ANSA / DANIEL DAL ZENNARO

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