Il M5S attacca la Brambilla: «È una finta paladina degli animali, legge discussa grazie a noi»

30/06/2017 di Donato De Sena

Non usa mezze misure il Movimento 5 Stelle per attaccare Michela Vittoria Brambilla, leader del Movimento Animalista che in queste ore esulta per l’incardinamento in Commisione alla Camera di ben 7 sue proposte di legge in materia di tutela degli animali. «Finalmente un primo passo verso il riconoscimento degli animali come portatori di diritti è stato fatto. Perché gli animali non sono oggetti, ma membri della famiglia», fa sapere in queste ore la deputata di Forza Italia strappando l’approvazione di chi ama gli amici a quattro zampe. Parole che creano disappunto tra i colleghi pentastellati perché in realtà quella di portare sul tavolo della II Commissione Giustizia di Montecitorio norme contro maltrattamenti e violenze è stata una loro iniziativa.

M5S CONTRO MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

Ad essere incardinata è in effetti la proposta di legge n. 3592 presentata alla Camera a febbraio da Vittorio Ferraresi, Paolo Bernini, Mirko Busto e altri 15 deputati M5S, che prevede l’inasprimento di pene e sanzioni per i reati esistenti nei confronti degli animali domestici e selvatici, l’introduzione di nuove fattispecie di reato come quella della zooerastia, nuove norme per il contrasto ai traffici illegali, la tutela della biodiversità e altre misure. Solo in un secondo momento al testo dei pentastellati è stato richiesto l’abbinamento delle proposte della Brambilla e di altre. I 5 Stelle, dunque, accusano l’ex ministra di essersi attivata per portare avanti proposte di tutela degli animali solo su loro input, rivendicandone poi il merito. «Il Movimento – ha attaccato ieri Ferraresi – non fa parole ma fatti, cosa che non possiamo dire della finta paladina degli animali Michela Brambilla, che ha avuto con il suo partito Forza Italia l’occasione di cambiare veramente le cose visto che sono stati numerose volte al Governo ed all’opposizione, ma che di fatto in modo ipocrita oltre a parole e show mediatici ha prodotto tanta carta che è rimasta lettera morta senza mai attivarsi concretamente per fare avanzare queste proposte». Non meno tenero è stato il Busto, che sulla bacheca Facebook della Brambilla ha commentato: «Le sue proposte sono solo abbinate e, se non ci fossimo battuti noi per far discutere la nostra proposta, mai sarebbero uscite dai cassetti della Camera».

 

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Il punto, insomma, è soprattutto politico. I deputati M5S sottolineano anche che la Brambilla non si è fatta nemmeno vedere in Commissione Giustizia (a differenza di altri colleghi 5 Stelle che pure non sono membri dell’organo parlamentare), confermando – dicono – il suo basso tasso di attività in Parlamento. Secondo i dati di Openparlamento, il sito che monitora il lavoro di deputati e senatori, tra assenze e missioni, la deputata fa registrare in questa legislatura l’1,21% di presenze alle votazioni alla Camera, contro un valore medio del 66,04%. «Tanti annunci, insistente presenza mediatica e tante buone parole», dice Busto. E aggiunge: «Bisogna seguire l’iter delle leggi, non saltare sul carro degli altri. La Brambilla è un fenomeno più mediatico che pratico». E molto mediatica viene considerata anche la manifestazione del Movimento Animalista, in programma l’8 luglio a Roma, proprio per chiedere un inasprimento delle pene per il maltrattamento di animali. «Sembrano tornati i tempi dei governi Berlusconi», sussurra qualcuno commentando le voci di pullman da altre regioni messi a disposizione dall’associazione della Brambilla.

 

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(Foto: ANSA / US / MICHELA BRAMBILLA)

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