Migranti, l’Italia batte i pugni e minaccia: «Chiudiamo i porti e impediamo gli sbarchi»

29/06/2017 di Redazione

Sui migranti l’Italia batte i pugni e minaccia di chiudere i porti impedendo alle ong straniere di sbarcare gli stranieri salvati a largo della costa libica. Ieri su inputo del governo è stato inviato alla Commissione Europea, attraverso il rappresentate permanente presso l’Ue, l’ambasciatore Maurizio Massari, un messaggio estremamente duro per chiedere di non essere lasciati soli ad affrontare l’emergenza immigrazione e di interrompere, dunque, l’egoismo degli altri paesi dell’Unione. Sulla questione è poi intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, secondo il quale «se il fenomeno dei flussi continuasse con questi numeri la situazione diventerebbe ingestibile».

MIGRANTI, L’ITALIA AVVERTE L’UE E MINACCIA DI CHIUDERE I PORTI

Il messaggio, che parla di situazione «insostenibile», viene recapitato in giorni di massimo allarme. Le statistiche parlano di 80mila sbarchi sul territorio nazionale da inizio 2017 e di 12mila in soli due giorni questa settimana. La nota positiva è che stavolta la linea dura del governo italiano sembra sortire effetto. Perché Bruxelles sembra essersi schierata con Roma: il Commissario Ue per le migrazioni, il greco Dimitris Avramopoulos, ha subito garantito lo sblocco di 35 milioni di euro per l’accoglienza in favore dell’Italia e ha fatto sapere di essere al lavoro per mettere a punto le soluzioni migliori per il nostro Paese. Il governo italiano chiede che i migranti vengano sbarcati anche negli altri Paesi del Mediterraneo e non è intenzionato ad accontentarsi più dei mezzi e degli uomini che vengono messi a disposizione attraverso le missioni europee Frontex e Sophia. Si pensa anche all’allargamento dei criteri per la scelta di rifugiati che possono andare all’estero e a più fondi per la Libia e l’Africa. «L’Europa faccia sul serio», «Il limite è raggiunto», «Noi non ululiamo alla luna», è il messaggio del ministro dell’Interno Marco Minniti.

 

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MIGRANTI, MINNITI E L’INVITO ALL’EUROPA A FARE SUL SERIO

«Quello che stava accadendo nel Mediterraneo centrale e quello che accadrà nelle prossime ore nei nostri porti e lungo le nostre coste – ha detto il titolare del Viminale in un colloquio con Repubblica – richiedeva la mia presenza qui a Roma. E delle decisioni immediate. Che sono state prese». «Ho sempre detto e ripetuto – ha osservato Minniti parlando della possibilità di un blocco degli sbarchi sulle nostre coste – che non si può separare l’imperativo morale della salvezza in mare di vite umane dall’obbligo di provvedere alla loro accoglienza. Farlo significherebbe piegarsi a un’ipocrisia che non mi appartiene. Noi, arrivati a questo punto, ci troviamo a fronteggiare una pressione fortissima. Che sosteniamo da soli». E ancora: «Da tempo ripeto che la questione dei migranti è una questione europea. E non è un modo di dire. Oggi abbiamo deciso per un atto formale che non faccia più percepire questa affermazione come una semplice petizione di principio o, peggio, un ululato alla luna. Abbiamo dimostrato in questi mesi di essere persone serie sul problema dei Migranti e dunque ora chiediamo che l’Europa faccia sul serio con noi». Il ministro ha ricordato che anche il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato, a Bruxelles, che l’Italia in questi anni è stata lasciata sola. Dunque, auspica che «la Francia si muoverà dunque con coerenza». Un segnale positivo dagli altri Paesi Ue potrebbe arrivare già oggi, in occasione del vertice europeo che prepara il G20 di Amburgo. «Abbiamo scommesso e puntato su un’accoglienza diffusa sul nostro territorio, sapendo però che l’accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione. E quindi quel limite non verrà superato, perché farlo significherebbe non avere a cuore il presente e il futuro del nostro Paese».

(Foto: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

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