Il sesso tra fratelli va vietato?

Il sesso tra fratelli é forse l’ultimo vero tabù della nostra società. L’incesto è ancora penalmente perseguibile nella maggior parte dei paesi europei, ed ora un nuovo caso potrebbe riaprire il dibattito a livello continentale. La Corte europea per i diritti dell’uomo dovrà infatti pronunciarsi sul ricorso di una coppia tedesca di fratelli puniti per i loro rapporti sessuali.

INCESTO LEGITTIMO? – Quattro anni fa la Corte Costituzionale di Karlsruhe aveva ritenuto costituzionale la pena a tre anni di carcere inflitta ad un  giovane tedesco, che aveva avuto una lunga relazione sessuale con la propria sorella. Secondo l’avvocato della coppia la sentenza aveva avuto l’unico effetto di distruggere una famiglia, dato che i due non solo erano insieme, ma avevano anche avuto quattro figli insieme, dei quali due disabili.

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AMORE TRA FRATELLI – Patrick S., ora 35enne, si è messo insieme a sua sorella  Susan oltre 10 anni fa. I due fratelli si erano ricongiunti dopo una vita sfortunata. Patrick era stato maltrattato e abbandonato dal padre, e ed era cresciuto in orfanatrofi ed istituti di minori fino alla maggiore età. Ricongiuntosi con la sorella dopo molti anni di separazione, dopo la morte della loro mamma i due si sono scoperti innamorati, e hanno iniziato una lunga relazione che ha prodotto anche quattro figli. Il loro amore è stato però pagato a caro prezzo, perché in Germania l’incesto viene perseguito penalmente, e Patrick S. è finito in carcere per aver fatto sesso con la propria sorella. I ricorsi giudiziari non hanno avuto successo, e la Corte Costituzionale tedesca ha sancito la legittimità della sanzione penale per il sesso tra congiunti.

SESSO VIETATO – Secondo il tribunale di Karlsruhe il divieto di rapporti sessuali tra fratelli serve alla protezione del matrimonio e della famiglia, così come protegge il diritto all’autodeterminazione sessuale, oltre a ridurre i possibili danni ereditari. Oltre a questo, i magistrati costituzionali avevano giustificato la sanzione anche alla luce delle convenzioni sociali. La Corte Costituzionale aveva però giuridicamente ristretto l’ambito sanzionatorio ai puri rapporti vaginali. Il vicepresidente della Corte di allora, Winfried Hassemer, aveva veemente protestato contro la sentenza, scatenando un dibattito pubblico che aveva spaccato la società tedesca. Secondo Hasssemer i suoi colleghi avevano mantenuto un’arcaica sanzione penale solo per un’ipotetica protezione dei figli futuri. L’attuale ministro della Giustizia tedesca, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, aveva lodato la sentenza della Corte di Karlsruhe, preannunciando una campagna anti incesto nel caso il divieto penale fosse stato eliminato in Germania.

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