Il paese dove trollare è illegale

Sul tavolo del governatore dell’Arizona c’è un provvedimento in attesa di essere firmato che potrebbe portare lo Stato nordamericano sulla via intrapresa da paesi come la Cina e la Siria. Secondo i parlamentari che l’hanno proposto servirà a frenare il bullismo elettronico, ma per i detrattori si tratta di una limitazione del diritto di parola.

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LA PROPOSTA – Il Parlamento dell’Arizona ha approvato una legge che proibisce l’utilizzo di “strumenti elettronici e digitali” con l’utilizzo di un linguaggio “osceno, libidinoso o profano” o con lo scopo “di suggerire atti libidinosi o osceni”, e comunque con l’intento di “terrorizzare, intimidire, minacciare, molestare, infastidire o offendere”. L’House Bill 2549, che adesso è ferma sul tavolo del Governatore dell’Arizona Jan Brewer in attesa di essere approvata, è stata proposta da due deputati Repubblicani – Ted Vogt e Vic Williams – ma ha trovato presto appoggio anche dalla sponda Democratica. L’idea è quella che la legge sia necessaria per prevenire il bullismo online ed i casi di stalking.

RISCHIO CENSURA – Secondo qualcuno però la misura rischia di andare contro il principio di libertà di parola, e le voci critiche nei confronti dell’House Bill 2549 non mancano. In prima linea su questo fronte c’è Media Coalition, l’organizzazione per la difesa del Primo Emendamento – l’articolo della Costituzione Usa che protegge fra le altre cose la libertà di parola e di stampa. Secondo Media Coalition, che ha scritto una lettera al Governatore per chiederle di non firmare la legge, i contorni disegnati dal provvedimento per decidere cosa è legale e cosa invece sarebbe fuorilegge sono troppo vaghi. “L’House Bill 2549 non è limitato alle conversazioni tra due persone – si legge nella missiva – la comunicazione non deve essere necessariamente reiterarata o comunque indesiderata (per essere considerata illegale n.d.r). Non c’è riferimento al fatto che il destinatario o comunque il soggetto della comunicazione si senta offeso, impaurito o infastidito”. Nessun riferimento nemmeno al fatto che la comunicazione “sia espressamente intesa ad offendere o disturbare il lettore, il soggetto o una specifica persona”. Insomma, il rischio censura è alto secondo Media Coalition, che sottolinea come la legge, così come è scritta, “sarebbe applicata alla rete nel suo complesso, criminalizzando qualsiasi cosa lo Stato possa considerare offensivo o capace di disturbare”.

DESTINATO A ESSERE CESTINATO? – Secondo Gizmodo comunque l’House Bill 2549 avrà vita breve. Anche se al di là dell’indignazione pubblica risvegliata dalle dichiarazioni di Media Coalition sono pochi i politici statunitensi che si sono espressi contro la legge in questione, diverse misure di stampo draconiano proposte dal Parlamento dell’Arizona sono finite nel cestino. E pure se il Governatore Jan Brewer dovesse mettere la sua firma sul provvedimento, questo potrebbe fare la fine della legge sullo stop all’assistenza sanitaria per i partner degli impiegati statali (se omosessuali) e della contestatissima legge anti-immigrazione approvata nel 2010, entrambe giudicate anti-costituzionali.

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