Un detenuto su due in carcere per droga. L’associazione Luca Coscioni: «Legalizzazione indispensabile»

Nella giornata internazionale contro il narcotraffico, l’associazione Luca Coscioni fa il punto della situazione sul legame tra il proibizionismo, la diffusione delle droghe e il sovraffollamento delle carceri. Presentando il Libro bianco sulla Fini-Giovanardi, l’associazione ha fatto presente come la legge sulle droghe sia indispensabile per sottrarre alla criminalità organizzata un mercato da 4 miliardi di euro, che mette in circolazione anche prodotti d scarsa qualità e dannosi per la salute.

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GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO NARCOTRAFFICO, I DATI SULLA DROGA

Secondo il Rapporto Mondiale sulle droghe delle Nazioni Unite (World Drug Report), nel 2016, oltre 250 milioni di persone hanno usato sostanze stupefacenti. Di questi, 29.5 milioni (lo 0,6% della popolazione adulta mondiale) ha avuto un problema di salute, compresa la dipendenza, a causa delle sostanze scadenti controllate dal mercato illegale.

«Il nostro report intitolato Libro bianco sulla Fini-Giovanardi – ha dichiarato  Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni – mostra come ci sia la necessità di riformulare la legislazione vigente sulle sostanze stupefacenti, alla luce dei dati che sono sotto gli occhi di tutti».

Dati che parlano di carceri sovraffollate, con il 43,26% dei detenuti italiani condannati per violazione della legge sulle droghe (praticamente uno su due), di un aumento esponenziale delle sanzioni amministrative per il consumo di sostanze illegali (+17%), specialmente tra minorenni (qui il dato si impenna, fino a toccare punte del +237%), di un numero sempre maggiore di violazione del codice della strada a causa dell’utilizzo di stupefacenti.

GIORNATA CONTRO NARCOTRAFFICO, IL VALORE DEL MERCATO DELLA DROGA

Una legislazione diversa in materia potrebbe contribuire a ridurre il problema, a sottrarre il mercato della droga dalle mani della criminalità organizzata e potrebbe comportare un beneficio concreto in termini economici per lo Stato. Secondo l’economista de La Sapienza Marco Rossi, sotto questo punto di vista, l’indotto del mercato della droga potrebbe valere circa 4 miliardi di euro: 3 miliardi derivanti da imposte sulle vendite, 200/300 milioni legati a imposte sul reddito e altri 600 milioni di risparmi sulla spesa per la pubblica sicurezza.

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