Chi è Angelo Sanna, il questore di Torino sempre più isolato dai 5 stelle

Dopo il panico di piazza San Carlo (che ha portato alla morte di una persona) ora arriva il caos, con tanto di cariche della polizia, nelle zone della movida torinese.

Non è un periodo roseo per Angelo Sanna, questore, da maggio, della città amministrata dalla 5 stelle Chiara Appendino. Un uomo lasciato sempre più solo dopo i controlli anti alcool a piazza Santa Giulia sfociati nella distruzione dei dehors.
Isolato, con i 5 stelle che prendono le distanze da lui, creando non pochi imbarazzi alla eletta torinese.

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I 5 STELLE PRENDONO LE DISTANZE DAL QUESTORE

Ieri i primi ad attaccare il questore sono stati il parlamentare Marco Scibona e la consigliera regionale Francesca Frediani: «A Torino sono state superate le forme ordinarie di gestione dell’ordine pubblico. Un’operazione decisa autonomamente dal questore. Non vi era alcun problema di ordine pubblico da sedare attraverso tale imponente spiegamento di forze». Al coro si sono aggiunti il senatore Alberto Airola e il consigliere regionale Davide Bono: «Proviamo sconcerto per quanto successo in piazza Santa Giulia. Chiediamo spiegazioni nel merito e più cautela nella gestione dell’ordine pubblico. Non possiamo tollerare aggressioni a chicchessia, tanto meno ai tutori dell’ordine pubblico, ma non sono accettabili reazioni così indiscriminate delle forze dell’ordine che coinvolgono ignari cittadini all’ora dell’aperitivo. A nessuno giova questa escalation di violenza, il questore intervenga».
Ieri Sanna ha avuto un incontro con Chiara Appendino, il prefetto Renato Saccone e l’assessore alla sicurezza Roberto Finardi. La linea emersa è quella è che a Santa Giulia ci sono stati controlli «realizzati per verificare o prevenire e reprimere fenomeni di illegalità e, pertanto, non esclusivamente volti a accertare l’osservanza dell’ordinanza sindacale che vieta la vendita per asporto di bevande alcoliche in alcune aree cittadine».
Una tesi che però non convince diversi cittadini torinesi.

Solo in serata Appendino ha corretto il tiro precisando come quello fosse stato un servizio straordinario «che non si ripeterà».

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IL PASTICCIO DELL’ORDINANZA ANTI-VETRO

Dopo gli incidenti di Piazza San Carlo è iniziato il rimpallo delle responsabilità fra Comune e Questura. Angelo Sanna in un’intervista dichiarò che l’ordinanza anti-vetro  era stata dichiarata incostituzionale, quindi non valida.  Quando in realtà la Corte non ha mai bollato le ordinanze su alcol e vetro come incostituzionali.  In realtà ha detto no al super potere sui sindaci su ordinanze simili, limitando le loro ordinanze alla legislazione nazionale.

IL QUESTORE DI TORINO E LA GESTIONE DELLA PIAZZA

Sanna, a Torino soltanto dal 4 maggio, è nato a Roma. Classe 1955, è stato ufficiale del Corpo delle Guardie di Polizia. Ha diverse onorificenze e buone operazioni alle spalle. Come ricorda Formiche:

Fino al 1995 ha prestato servizio ad Alessandria, prima alla scuola per la formazione degli agenti e, successivamente, in questura, come dirigente del personale, capo della Digos e capo di Gabinetto. Dal 1995 al 1999 ha diretto il commissariato di Olbia per poi passare a Sassari e all’Ufficio immigrazione della questura di Genova. La sua prima esperienza da questore si è svolta ad Asti fra agosto 2008 e ottobre 2010. In questo periodo è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica.Fino al 2014 è stato questore a Vicenza e infine a Venezia. Il 30 marzo 2015 è stato nominato Direttore generale di pubblica sicurezza.

Della sua esperienza veneziana si ricorda l’operazione “Alto impatto”, scattata giovedì 24 marzo del 2016 e conclusasi il giorno dopo, con controlli mirati su Mestre e Marghera, che portarono a 725 identificazioni, due arresti e il sequestro di modeste quantità di cannabis, eroina e cocaina. Sotto il suo coordinamento, lo scorso marzo, a Venezia è stata sgominata una cellula jihadista, intenzionata a compiere un attentato sul Ponte di Rialto.

Quando fu intervistato da Repubblica appena dopo la sua nomina dichiarò: “Io punto molto alla prevenzione. La presenza sul territorio deve esserci, il poliziotto si deve vedere, ma la prevenzione la si fa anche con l’intelligence. Noi dobbiamo evitare che le cose avvengano e in questo siamo maestri e credo ce lo riconoscano in tutto il mondo”. E sulla gestione della piazza: «Io credo molto nel dialogo. Ordine pubblico e gestione della piazza devono essere fatti con il dialogo, così anche dove troveremo gente non disponibile potremo dire di averle provate tutte e interverremo sempre in modo proporzionato alla resistenza che viene opposta dall’altra parte e sempre nel rispetto della dignità umana. Da un anno noi siamo al primo posto tra le forze di polizia più amate dagli italiani, questo è il frutto del nostro lavoro». Ora però qualcosa sta decisamente scricchiolando. 

(Il Questore di Torino Angelo Sanna a sinistra, con il ministro dell’Interno, Marco Minniti alla 30 edizione salone Internazionale del Libro a Torino, 21 maggio 2017 ANSA/ Alessandro DI MARCO)

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