Vasco Rossi racconta come è nato Siamo solo noi nel suo nuovo libro XL

Vasco Rossi è uscito in libreria oggi martedì 20 giugno con XL 40 anni di canzoni (con i miei commenti), pubblicato da Mondadori, un volume che raccoglie tutti i testi delle canzoni pubblicate durante la sua carriera. Oltre ai testi dei brani commentati da Vasco Rossi, in XL è presente anche un documento inedito. Si tratta della trascrizione di un incontro tra il cantante e il suo fan club, in cui era stata raccontata la genesi di Siamo solo noi, uno dei brani più celebri di Vasco Rossi. Siamo solo noi è la canzone d’apertura del quarto disco di Vasco Rossi, che si chiama come il suo brano più famoso, e negli anni è diventato uno degli inni più celebri e apprezzati durante gli affollati concerti del cantante emiliano. Il 1° luglio Vasco terrà un grande concerto a Modena, presso il parco Enzo Ferrari, dove sono previste oltre 200 mila persone che ascolteranno ben 40 canzoni. Un concerto attesissimo, un grande evento in cui sarà suonata anche Siamo solo noi. Il brano, racconta Vasco Rossi come riporta il Messaggero di oggi, è ispirata a un grande artista della musica italiana, Enzo Jannacci.

Jannacci era un genio della musica italiana, uno dei miei punti di riferimento, un maestro! Io compravo tutti i suoi dischi. A un certo punto scrisse una canzone: Quelli che. Una canzone rivoluzionaria per la scrittura: si arrivava da cantautori che scrivevano canzoni molto raccontate, c’era sempre una storia, tipo “lunga e diritta correva la strada…” (con l’eccezione di De Gregori, che usava immagini molto più vicine alla poesia). Mentre io cercavo la sintesi, l’impazienza rock. Quella fu, secondo me, la prima volta di una canzone tutta svolta intorno a una frase, quasi uno slogan come piaceva a me (…) Penso mi abbia ispirato quando mi è venuta in mente l’idea di Siamo solo noi. Non dico che avessi in mente tutto quello che poi ho scritto, ma in un certo senso sì. Io ho sempre parlato d ime nelle mie canzoni, ma poi mi sono accorto, ed è stata una scoperta straordinaria, che in fondo siamo molto uguali.

Vasco Rossi rimarca come nel testo avesse voluto esprimere una sensazione di condivisione. «E quando ho capito che eravamo in tanti a provare le stesse cose, è stata una bella consolazione. Pensavo di essere solo io e… invece fondamentalmente tutti, sotto sotto, molto equilibrati non siete!! Siamo solo noi, certo che siamo solo noi». Nel testo anticipato dal Messaggero Vasco Rossi rimarca come per lui la canzone sia una nuova forma di arte nata dall’unione di musica e scrittura, ed evidenzia il bisogno di essere professionali in tutto quello che si fa, così come l’impegno, il dovere, di rispettare le regole.   Foto copertina: ANSA/VINCENZO PAGLIARULO

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