Flixbus, cosa succede dopo la vittoria al Tar e la norma che vieta i bus low cost

19/06/2017 di Redazione

Flixbus ha un futuro incerto in Italia. Settimana scorsa una norma del decreto fiscale di correzione di bilancio ha decretato de facto la sua fine. Da ottobre potranno operare in Italia solo compagnie di trasporto che posseggono bus di proprietà. Una misura che punta a espellere dal mercato italiano Flixbus, che affitta i pullman da altri operatori di trasporto, con cui sigla appositi contratti di affitto dei mezzi, e riesce a offrire prezzi molto più bassi grazie alle sue economie di scala. La norma diventerà operativa a ottobre, e senza una modifica legislativa sembra pressoché impossibile che la compagnia tedesca possa continuare le sue attività nel nostro Paese. Il comma 12 bis all’articolo 27 stabilisce che, nell’ambito dei servizi di linea interregionali, chi opera tramite i raggruppamenti di imprese (“RTI”) di tipo verticale, debba avere come mandatario chi «esegue le attività principali di trasporto di passeggeri su strada e i mandanti quelle indicate come secondarie ». Senza un adeguamento è prevista la decadenza dell’autorizzazione concessa dal ministero dei Trasporti agli operatori.

FLIXBUS, COSA SUCCEDE DOPO LA NORMA CHE  VIETA I BUS LOW COST

Un conforto a Flixbus è però arrivato dal Tar. La magistratura amministrativa ha infatti respinto, in quattro sentenze, i ricorsi presentati contro Flixbus da tre aziende italiane concorrenti, Marozzi, Liscio e Cotrab. Dopo il parere favorevole fornito dall’Antitrust, è stata sancita la piena legittimità e conformità alla normativa dei trasporti su gomma delle autorizzazioni ministeriali rilasciate all’associazione tra imprese costituite tra Flixbus e le sue aziende partner. La normativa di settore però è stata modificata dall’intervento del legislatore introdotto dal decreto fiscale,  anche se la sentenza del Tar sembra rendere meno certo quello che de facto era un divieto di Flixbus. Come riportato dal sito L’agenzia di viaggi, il country manager di Flixbus Italia, Andrea Icondi, ha dichiarato come «Ci chiediamo a questo punto come e quando si voglia intervenire per risolvere questo nuovo pasticcio legislativo. Siamo in attesa di iniziative concrete. Se c’è bisogno di ridefinire le regole, lo si faccia seriamente e su iniziativa istituzionale, in condizioni normali e di piena trasparenza. Ma è inaccettabile lasciare aziende, passeggeri ed investimenti stranieri in balia di un blitz legislativo di cui nessuno si riconosce la paternità, andando contro i pareri di Art e Antitrust», Foto copertina: profilo Facebook di Flixbus

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