Virginia Raggi non vuole più i migranti a Roma

13/06/2017 di Redazione

Virginia Raggi non vuole più migranti a Roma. La sindaca della Capitale in una lettera inviata al Prefetto Paola Basilone ha chiesto di limitarne le presenze in città. Con la missiva la prima cittadina, vista la «forte presenza migratoria e il continuo flusso di cittadini stranieri», ha richiesto al Viminale «una moratoria sui nuovi arrivi» nella Capitale. «Trovo impossibile, oltre che rischioso – si legge nella lettera -, ipotizzare ulteriori strutture di accoglienza, peraltro di rilevante impatto e consistenza numerica sul territorio comunale».

 

LEGGI ANCHE > Travaglio contro Grillo: le 5 mosse del suicidio elettorale del M5S

 

VIRGINIA RAGGI VUOLE LIMITARE LE PRESENZE DEI MIGRANTI A ROMA

Nella lettera al Prefetto la sindaca Virginia Raggi sottolinea la necessità di considerare l’elevata «pressione migratoria cui è sottoposta Roma» nella decisione della dislocazione di nuove strutture di accoglienza. «Per tali motivi, questa amministrazione, in considerazione degli elevati flussi di migranti non censiti, auspica – conclude la lettera – che le valutazioni sulle dislocazioni di nuovi insediamenti tengano conto della evidente pressione migratoria cui è sottoposta Roma Capitale e delle possibili devastanti conseguenze in termini di costi sociali e di protezione degli stessi beneficiari, evitando di gravare, ulteriormente, sul territorio comunale».

La scelta della Raggi arriva proprio in un momento di analisi del voto degli italiani (circa mille comuni chiamati alle urne per le Amministrative) dalla quale emerge che sono stati molto penalizzati i sindaci che hanno accolto i migranti. La maggior parte dei primi cittadini che hanno aderito al piano del Ministero dell’Interno (il sistema ‘Sprar’ di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) sono infatti rimasti aggrappati al ballottaggio o sono usciti di scena al primo turno. Si tratta di un segnale significativo di come i cittadini non abbiano gradito l’apertura agli stranieri. O, probabilmente, non l’hanno ritenuta necessaria come altre necessità. Ne ha parlato Francesca Paci sulla Stampa:

A Como si sfideranno al ballottaggio l’uomo del centro destra Mario Landriscina, nettamente in vantaggio, e Maurizio Traglio, che ha raccolto il testimone del democratico Mario Lucini, riluttante a presentarsi una seconda volta. Idem a Monza, dove il centrodestra di Allevi incrocia la spada con il sindaco uscente Scanagatti, e a Lodi, con la continuità del piddino Gendardini contro il nuovo di segno opposto rappresentato da Casanova. A Padova, controverso laboratorio d’integrazione e disintegrazione, è avanti l’ex Bitonci, che forse anche per recuperare il terreno perso nei mesi scorsi ha impostato sulla sicurezza la sua campagna contro il campione del centrosinistra Giordani. Jacopo Massaro del centrosinistra manca di poco la riconferma a Belluno e – caso raro di un sindaco uscente costretto al ballottaggio per la cittadina ai piedi delle Alpi – dovrà vedersela con Gamba.

La lettera di Virginia Raggi è stata prontamente commentata anche dal leader della Lega Nord Matteo Salvini, che su Facebook ha scritto: «Il sindaco di Roma ha detto al prefetto: ‘Bisogna limitare l’arrivo di altri immigrati, è rischioso pensare di aprire nuove strutture’. Bentornata sulla terra a Virginia Raggi, adesso però aspettiamo che non regali 10.000 euro ai Rom per pagarsi affitto e bollette!».

(Foto Zumapress da archivio Ansa)

Share this article