Il processo del web alla mamma della bimba morta in auto. Costretta a chiudere l’account Facebook

Si sono accaniti in maniera feroce contro la mamma della bimba di 18 mesi morta a Castelfranco di sopra. La piccola era stata lasciata in auto sotto il sole proprio dalla madre, per una fatale dimenticanza. E il mondo del web non ha avuto pietà per la donna che ha perso una figlia e che ora viene additata come mostro. Dopo le tante minacce ricevute, i genitori di Tamara sono stati costretti a chiudere i loro account sui social network.

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LE OFFESE ALLA MAMMA DELLA BIMBA MORTA IN AUTO

Anche Giornalettismo aveva denunciato la situazione, sottolineando come fossero ingiuste le uscite degli utenti dei social network nei confronti di Ilaria Naldini che, oltre alla doverosa accusa di omicidio colposo da parte della procura, ha dovuto subire quella evitabile della rete. Una vera e propria gogna mediatica che ha portato alla decisione di eliminare il proprio profilo Facebook.

Il web, insomma, ha colpito in maniera indiscriminata. Alcuni commenti negativi, addirittura, erano finiti su una bacheca di una donna con lo stesso nome e cognome della madre della piccola Tamara. Veri e propri cortocircuiti di internet, giudice supremo mai interpellato.

La scelta dei genitori della bambina morta in auto è stata orientata nella direzione di vivere nella maniera più intima possibile questo dolore. Niente social network e funerali in forma privata. Per cercare di superare l’insuperabile. Senza le ulteriori (gratuite) pugnalate di chi, quella mamma, nemmeno la conosceva.

(FOTO: ANSA/ BARBARA PERISSI – ALESSANDRO FORNI)

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