Il piccolo Kelvin ce l’ha fatta: «Papà, quando posso giocare a calcio?»

09/06/2017 di Redazione

Il piccolo Kelvin, sabato scorso travolto dalla folla in piazza San Carlo a Torino durante il fuggi fuggi per un finto allarme, ce l’ha fatta. Il bambino di 7 anni ieri ha lasciato il reparto di Rianimazione dell’ospedale Regina Margherita per essere trasferito in degenza. La sua prognosi resta riservata solo per precauzione. Ora è circondato dall’affetto dei suoi cari a da tanti giocattoli. E non vede l’ora di tornare ad una vita normale.

 

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KELVIN, TRAVOLTO DALLA FOLLA A TORINO, ANCORA IN OSPEDALE

Il Corriere della Sera in un articolo a firma Elisa Sola riporta le sue parole e racconta la voglia di giocare all’aria aperta. «Papà, dov’è il mio papa?», ha chiesto. «Cos’ho in testa?». E non solo:

Kelvin ha vissuto un trauma. Sembra che ricordi, a tratti, qualcosa. Ma sarà con l’aiuto degli psicologi, e gradualmente, che gli verrà raccontata la verità. Il rischio, se non lo si aiuterà con cautela ad affrontare la realtà, è che uscito dall’ospedale possa trovarsi in una situazione di disagio di fronte a una folla. Ieri, dopo la visita dell’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, Kelvin ha mangiato. Pasta in bianco, prosciutto, purè. «Quando posso giocare di nuovo a calcio?», ha chiesto al papà. E poi: «Quando posso uscire dall’ospedale?». La risposta è incerta: giorni, settimane. Il bimbo è attaccato alla flebo e deve ancora recuperare. Forse non capisce il perché di tutte le attenzioni che riceve. Mercoledì scorso il ministro dell’Interno, Marco Minniti, gli ha regalato una placca con i gradi da poliziotto. «Ci ha giocato tutta la notte», dice il papà.

(Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO)

 

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