Consip: Renzi prende benissimo la notizia del vicecomandante Noe indagato per depistaggio

07/06/2017 di Redazione

«Oggi bisognerebbe dare sfogo alla rabbia. All’improvviso scopri che nella vicenda Consip c’è un’indagine per depistaggio, reato particolarmente odioso, e ti verrebbe voglia di dire: ah, e adesso? Nessuno ha da dire nulla? Tutti zitti adesso?». Così Matteo Renzi su Instagram dopo che il vicecomandante del Noe Alessandro Sessa è stato indagato dalla Procura di Roma per il reato di depistaggio.

Lo so, lo so. Oggi bisognerebbe dare sfogo alla rabbia. All’improvviso scopri che nella vicenda Consip c’è una indagine per DEPISTAGGIO, reato particolarmente odioso, e ti verrebbe voglia di dire: ah, e adesso? Nessuno ha da dire nulla? Tutti zitti adesso? I grillini cambiano idea sulla legge elettorale che loro stessi hanno voluto e votato. Sono passati due giorni e già hanno cambiato posizione? Due giorni! I commentatori che ti accusavano di voler fare tutto da solo oggi ti accusano di fare gli inciuci. Non commentano ciò che tu dici ma ciò che loro vogliono che tu dica. Verrebbe voglia di arrabbiarsi. Poi succede che un amico ti offre una birra su una terrazza fiorentina. E ti si schiude la meraviglia. Ti si allarga il cuore. La bellezza prende il sopravvento. E la rabbia la lasciamo a chi se la può permettere. C’è una frase di Alda Merini che dice: bastava la letizia di un fiore per ricondurci alla ragione. Basta la bellezza della città del fiore per abbandonare ogni sentimento di rabbia. La giustizia farà il suo corso, la legge elettorale passerà se ci saranno i numeri, i commentatori polemici riconosceranno la serietà del nostro comportamento. Basta sapere aspettare e noi non abbiamo fretta. Teniamoci la bellezza, lasciamo loro la rabbia e la polemica. Buon pomeriggio, amici!

Un post condiviso da Matteo Renzi (@matteorenzi) in data:

CONSIP RENZI E IL VICE DEL NOE

La procura di Roma ipotizza il depistaggio il numero due del reparto speciale dell’Arma. Il vicecomandante, Alessandro Sessa, è appena entrato all’interrogatorio con il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi che lo hanno iscritto nel registro degli indagati nell’inchiesta su Consip. L’ufficiale era già stato sentito come persona informata sui fatti in merito alla vicenda del capitano Giampaolo Scafarto, accusato di falso per una serie di omissioni in una delle informative . Due, in particolare, i falsi contestati dei pm. Uno riguarda l’attribuzione all’imprenditore Alfredo Romeo (arrestato per corruzione il 1 marzo) di una frase su un incontro avvenuto con Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo e accusato di traffico di influenze. Peccato che quella frase, come riportavano correttamente le intercettazioni, fosse stata pronunciata dall’ex onorevole Italo Bocchino, collaboratore di Romeo riferendosi all’ex premier. La seconda riguarda un presunto interessamento dei servizi segreti all’indagine. Si tratta di dettagli per cui Sessa avrebbe mentito nel corso della sua audizione come testimone. Per questo ora è finito nel registro degli indagati. Per un reato in cui si rischia una pena massima di 8 anni.

(foto copertina ANSA/ANGELO CARCONI)

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