Omeopatia, cosa dicono i medici omeopati sulla morte di Francesco per otite

28/05/2017 di Redazione

Omeopatia, la morte di Francesco Bonifazi per un’otite curata con terapie di una delle medicine alternative più diffuse ha suscitato un enorme sconcerto. L’otite è una malattia facilmente curabile con gli antibiotici, ma a quanto pare l’omeopata della famiglia Bonifazi aveva sconsigliato l’utilizzo di questi farmaci terrorizzando i genitori su possibili, drammatici effetti collaterali di queste medicine. Diversi omeopati sono interrogati sui principali giornali di oggi, e tutti rispondono con una tesi simile. L’omeopatia può essere una cura efficace, ma se i farmaci assunti non risolvono il problema bisogna cambiarli e prescrivere quelli tradizionali. Simonetta Bernardini, presidente della Società italiana di medicina integrata, spiega sul Corriere come la morte del piccolo Francesco sia un caso evidente di malpratice dell’omeopatia.«Vietare l’uso di antibiotici e l’ospedale è pura follia… I bambini vanno curati dal pediatra: quel medico non lo è. Un pediatra omeopata non avrebbe agito in questo modo. Se l’otite dopo due giorni non passa, bisogna prescrivere antibiotici, come è scritto nelle linee guida. (In questo caso, ndA) si configura l’accanimento terapeutico».

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Su Repubblica Antonella Ronchi, presidente di Fiamo, l’associazione dei medici omeopati, rimarca come in prima battuta l’utilizzo dell’antibiotico possa essere un errore.

OMEOPATIA, LA SPIEGAZIONE DEI MEDICI OMEOPATI SULLA MORTE PER OTITE

«Nelle prime 72 ore non c’è bisogno, e anche il medico più convenzionale usa anti infiammatori, anti piretici e altro. In questi tre giorni si può usare l’omeopatia… Se non funziona, bisogna cambiare strategia». La dottoressa Ronchi rimarca di aver prescritto tante volte gli antibiotici, anche perché l’omeopatia non è una religione.«Come prima scelta cerchiamo di evitare i farmaci chimici…Non farlo per 15 giorni mi pare una pazzia». Su La Stampa Salvatore Simeone difende l’omeopatia come le medicine alternative. «Perchè un’otite procuri un ascesso al cervello ce ne vuole. Io ho curato me, i miei figli, e i miei pazienti da otiti usando semplici soluzioni biologiche. Il nostro sistema immunitario è perfettamente in grado di combattere i cocchi anche perché ci convive». Il dottor Simeone rimarca di non aver mai preso farmaci chimici, ma ammette che in casi gravi di debba ricorrevi. «Se l’infezione è molto violenta vale la pena pagare un dazio all’antibiotico. Il tema però è un altro (sulla morte di Francesco, Nda). Come si è arrivati a sviluppare un terreno così fertile per le infezioni?».   Foto copertina: ANSA/ STEFANO SACCHETTONI

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