Giro d’Italia 2017, è tornato Vincenzo Nibali: vittoria nella tappa regina

È iniziata la zona Nibali. Lo Squalo di Messina entra nella terza settimana del Giro d’Italia 2017 e piazza il colpo vincente. È sua la tappa regina dell’edizione numero 100, quella da Rovetta a Bormio, che ha visto la scalata del Mortirolo e dello Stelvio per ben due volte. Il terreno, insomma, è quello giusto: tanta montagna e tanta discesa. Resiste la maglia rosa di Tom Dumoulin, nonostante una crisi intestinale a metà tappa: l’olandese perde 2’20” da Vincenzo Nibali e riesce a conservare per una manciata di secondi il simbolo del primato.

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Capitolo Nairo Quintana: il colombiano ha attaccato insieme al siciliano sulla seconda ascesa dello Stelvio, ma ha perso contatto dallo scatenato corridore della Bahrain Merida nel tratto finale in discesa. Nibali ha guadagnato 12″ sul diretto avversario più i 10″ di abbuono. Ora, la classifica si accorcia e la corsa si riapre in maniera clamorosa.

Menzione d’onore al corridore della Sky Mikel Landa: in fuga per tutta la tappa è stato l’ultimo a cedere alla rimonta di Nibali. I due sono stati protagonisti di uno sprint finale mozzafiato, che ha visto il siciliano prevalere per una questione di centimetri. Ma oggi, Nibali è sembrato davvero imbattibile.

IL DOMINIO DI VINCENZO NIBALI

L’emblema della sua tappa è stata la cura del dettaglio con cui ha affrontato la discesa. A circa 7 chilometri dal traguardo, sulla strada, si era formata una pozza d’acqua causata dalla neve sciolta. Per non bagnare le ruote e non compromettere le curve successive, Nibali ha letteralmente saltato l’ostacolo, staccando la sua bicicletta dall’asfalto.

Quella di Nibali è la prima, attesa, vittoria italiana all’edizione 2017 del Giro d’Italia. Ed è arrivata nel giorno più bello. Ora, il messinese è pronto all’ennesima rimonta, dopo quella clamorosa nelle ultime due tappe dello scorso anno: ha 1’12” di ritardo dalla maglia rosa Dumoulin, che a sua volta ha conservato 31″ di margine sul colombiano Nairo Quintana.

(FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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