Perché la legge sui vaccini non convince l’Istituto superiore della sanità

Vaccini obbligatori sì ma a metà. Non passa al Consiglio dei ministri l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a elementari, medie e primi due anni di superiori. Il Governo non segue per intero la linea del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e sposa in parte quella di Valeria Fedeli, titolare al Miur. L’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione sarà presente solo per asili nido e scuole materne, ovvero dai 0 ai 6 anni. Chi invece deciderà di non vaccinare il proprio figlio in vista della scuola dell’obbligo incorrerà in una sanzione pecuniaria che il ministro Lorenzin annuncia che si aggirerà fino ai 7500 euro. Anche se questa legge trova d’accordo il ministro Fedeli non convince gran parte del mondo della sanità (e della comunità scientifica).

VACCINI: COSA CAMBIA

Vediamo nel dettaglio di che si tratta (anche se non è ancora chiaro quali siano gli scaloni di sanzione in caso di inadempienza delle famiglie segnalata dalle Asl).

Il numero di vaccini obbligatori sale e si passa dai 4 a 12. Diventano in pratica obbligatori tutti quelli facoltativi, tra i quali anche l’mprv (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e i due contro la meningite, di ceppo B e C. I bimbi dovranno vaccinarsi dopo l’iscrizione all’asilo nido e alla scuola materna. E le sanzioni, in caso di inadempienza, salgono molto. Premesso: delle sanzioni in merito all’obbligo vaccinale esistono già in Italia, ma praticamente non vengono quasi mai applicate. Si parla di 150 euro per la polio e di 250 euro per l’epatite. Con la nuova legge si sale a diverse migliaia di euro, da 500 fino ai 7500 massimo. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende sanitarie.

VACCINI: IN CASO DI VIOLAZIONE SI RISCHIA LA POTESTA’ GENITORIALE

Ricapitolando saranno obbligatorie l’anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-meningococcica B; anti-meningococcica C; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella. Le vaccinazioni potranno essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra. Anche nella scuola dell’obbligo il dirigente scolastico è tenuto a segnalare alla Asl competente la presenza a scuola di minori non vaccinati. La mancata segnalazione può integrare il reato di omissione di atti d’ufficio punito dall’art. 328 c.p. Non solo. C’è un punto molto sensibile sulla vicenda. Il genitore o l’esercente la potestà genitoriale sul minore che viola l’obbligo di vaccinazione è segnalata dalla Asl al Tribunale dei minorenni e rischia appunto la sospensione della potestà genitoriale.

CHI SEGNALA IL BIMBO NON VACCINATO

E se il piccolo iscritto agli asili nido e alle scuole dell’infanzia (ricordiamo sia pubbliche e private) non è vaccinato? In tal caso, il dirigente scolastico segnala, entro 5 giorni, all’Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinché si adempia all’obbligo. Anche nella scuola dell’obbligo i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute sono di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati o non immunizzati.

LEGGE VACCINI: IL PARERE DELL’ISS

Perché questa legge non convince l’Istituto superiore di sanità (Iss). Lo spiegano loro stessi in una lunga nota: includere i bimbi da 0 a 6 anni non è sufficiente. Un compromesso troppo al ribasso.

“Ogni misura che non preveda un rapido ritorno all’obbligo vaccinale, ad esempio sanzioni pecuniarie per i genitori che non intendono vaccinare i propri figli, non appare risolutiva per affrontare in modo efficace l’attuale drammatica situazione. Mantenere soglie elevate di copertura vaccinale è importante per proteggere coloro a cui viene somministrato il vaccino e, indirettamente, attraverso il cosiddetto effetto gregge, per proteggere coloro che, a causa di problemi specifici come immunodepressione, età o patologie specifiche, non possono essere vaccinati o non rispondono alle vaccinazioni. In particolare la presenza di bambini non vaccinati in ambito scolastico rappresenta un rischio per se stessi e per i bambini più fragili, che possono essere esposti a malattie infettive particolarmente contagiose che possono mettere a rischio la loro salute anche con effetti potenzialmente gravissimi e persino letali. Il valore etico dell’atto vaccinale è un diritto per la protezione della propria salute e un dovere di protezione nei confronti della popolazione più fragile”

Il ministro Fedeli punta alla sensibilizzazione della società. Una linea che non convince, ad esempio, Roberto Burioni, virologo impegnato in prima linea nella lotta in favore delle vaccinazioni.

“No, Ministra Fedeli, le sue dichiarazioni non mi sono piaciute per nulla. I bambini non vaccinati a causa dell’egoismo e della superstizione dei genitori sono un pericolo per tutti gli altri bambini, in particolare per quelli malati che non si possono vaccinare. Questi bambini sfortunati hanno un diritto allo studio altrettanto sacrosanto quanto i non vaccinati; e insieme a loro tutta la società, compresi noi due, ha il diritto alla salute, messa in pericolo dalle mancate vaccinazioni”.

(in copertina foto ANSA / CIRO FUSCO)

 

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