Virginia Raffaele, a Facciamo che io ero bellissimo intervento contro l’omofobia | VIDEO

19/05/2017 di Redazione

Virginia Raffaele ha esordito a Facciamo che io ero con un bellissimo monologo. A nostro giudizio il momento più bello in uno show molto apprezzato dal pubblico. Secondo i dati Auditel Facciamo che io ero ha registrato 3.296.000 telespettatori, con uno share pari al 14,49%. Un dato molto alto, che conferma le aspettative della Rai, che ha investito molto su questo nuovo programma di una delle sue artisti più promettenti. Il monologo di Virginia Raffale è stato un intervento di 5 minuti in cui l’artista ha toccato diverse paure, tra cui anche il timore di amare.

La conduttrice e comica ha mescolato con maestria le paure quotidiane vissute da ognuno di noi nella propria esistenza – i timori per i giudizi dei parenti, per i traslochi, per la polizia, e così via – a riferimenti ironici sull’attualità, come il terrore generato da trovarsi i cinghiali sulle strade di Roma. Il momento più toccante è arrivato quando Virginia Raffaele ha parlato della paura di amare.

Ci sono paure reali e paure immaginarie. Ieri era la giornata mondiale contro l’omotransfobia. Era una giornata contro la paura. Ora, in un Paese come questo evastato dalla crisi economica, dalla permanente instabilità politica che deve fronteggiare terremoti, affrontare il dramma del lavoro, resistere ad Equitalia, ancora si ha la testa, si ha lo spirito e si trovano le energie per avere paura di chi vuole amarsi semplicemente come gli pare. Ma è mai possibile. Forse tra tutte le paure questa è la più stupida. No? Dicono tutti così.

Una sottolineatura di quanto sia stupida la paura dell’amore tra persone delle stesso sesso tanto efficace quanto profonda, che speriamo possa avere un impatto profondo sulle persone che ieri si sono collegate per vedere Facciamo che ero io. Foto copertina: ANSA/GIORGIO ONORATI

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