Il ricatto maldestro agli Schumacher: «In Formula 4 succedono tanti incidenti»

C’è un qualcosa di mafioso in una minaccia rivolta alla famiglia Schumacher. Il giorno di San Valentino del 2016, all’indirizzo mail della moglie del campionissimo di Formula Uno (che ancora sta affrontando il lungo cammino di riabilitazione, dopo l’incidente sugli sci del 2013), arriva una richiesta di pagamento di 900mila euro, accompagnata dalla frase – neanche tanto sibillina – «In Formula 4 succedono tanti incidenti».

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MICK SCHUMACHER NEL MIRINO DEL RICATTATORE

Il riferimento è chiaro: si sta parlando del figlio di Michael, il diciottenne Mick, che dal 2015 ha intrapreso la carriera di pilota di automobili, proprio in Formula 4, cercando di seguire le orme del padre. La madre, Corinne Schumacher, non ha aspettato neanche un minuto e ha denunciato il tutto alla polizia del cantone di Ginevra, luogo di residenza della famiglia.

Il ricattatore, però, è stato anche piuttosto maldestro. Nella mail contenente quello che è sembrato un vero e proprio ricatto, aveva indicato anche il numero di conto corrente bancario sul quale effettuare il pagamento. Facile, a quel punto, per gli investigatori fare due più due e risalire all’identità della persona che ha inviato la mail.

Huseyin B. è un 25enne residente in Germania che, ora, è stato condannato dalla corte di Reutlingen a un anno e mezzo di prigione (con condizionale), a 50 ore di servizi sociali, al pagamento di una multa di 4.500 euro e all’obbligo di sottoporsi a una terapia psichiatrica. Insomma, una minaccia concreta che si è poi trasformata in un epic fail.

Nulla da temere, dunque, per il giovane Mick Schumacher che potrà continuare tranquillamente a inseguire il sogno di imitare – anche se da lontano – le gesta eroiche del padre al volante di una vettura da corsa. Intanto, è stato promosso dalla Formula 4 alla Formula 3, dove lo scorso 30 aprile ha ottenuto il suo primo podio stagionale all’autodromo di Monza; in futuro, spera di essere il terzo Schumacher (dopo il papà Micheal e lo zio Ralf) a guidare una monoposto di Formula Uno. E non ci sono ricatti che tengano.

(FOTO: Hoch Zwei via ZUMA Wire)

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