Francavilla al mare, polemiche sul manifesto del cartellone estivo: «Un plagio sessista»

Uno scivolone social o qualcosa di più serio? Si è scatenata una vera e propria bufera sul manifesto che sponsorizza gli eventi estivi a Francavilla al mare, cittadina balneare dell’Abruzzo. Il sindaco Antonio Luciani lo ha pubblicato sulla propria pagina Facebook, presentandolo come il risultato di un contest dedicato ad artisti locali e che ha visto circa 50 partecipazioni e un premio di 400 euro al vincitore. L’immagine dovrebbe sponsorizzare la stagione estiva del 2017 e dovrebbe essere riprodotta su centinaia di volantini e cartelloni. Ma non a tutti è piaciuta, anzi.

IL MANIFESTO CONTESTATO A FRANCAVILLA AL MARE

Si tratta del disegno di una donna di cui si vede soltanto il sedere, fasciato da un succinto costume da bagno a pois che mette in evidenza la scritta «Estate». Colori pastello su fondo nero, in uno stile pop-art.

La prima staffilata sulla scelta del manifesto è arrivata dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo che chiede l’immediato ritiro di un’immagine ritenuta «non appropriata e non rispettosa della dignità femminile». Inoltre, lo stesso organo invita il comune di Francavilla al mare a rispettare il protocollo tra l’Anci e l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, che richiama gli enti locali a tutelare la figura della donna e a proporre una rappresentazione dei generi coerenti con l’evolversi della società, «evitando stereotipi offensivi».

Il secondo colpo arriva direttamente dai social network. Su Facebook, infatti, non è sfuggita la somiglianza tra l’opera proposta dall’artista locale e quella di Piet Parra, writer olandese che ha lanciato un vero e proprio brand commerciale e che ha realizzato un disegno decisamente simile, ma caratterizzato da colori diversi (il blu del corpo, al posto del giallo usato a Francavilla).

Francavilla al mare

Ed è così che il manifesto dell’estate 2017 di Francavilla al mare è diventato un piccolo caso nazionale. Tuttavia, al di là di coloro che si dividono tra le accuse sessiste e quelle di plagio, c’è chi sottolinea un dato importante: l’immagine scelta dalla commissione che ha organizzato il contest non sembra avere nulla a che fare con il paesaggio, la cultura e le tradizioni della cittadina abruzzese.

Le accuse di plagio, in ogni caso, sembrano aver convinto il sindaco Luciani a rinunciare al manifesto: «Le segnalazioni arrivate in comune ci impongono uno stop. Il bando tra l’altro richiedeva, nei requisiti, l’originalità dell’opera. La commissione tornerà a riunirsi il 22 maggio per decidere il da farsi. In ogni caso, l’immagine ha alimentato un dibattito su cosa sia o non sia arte e questo è un aspetto che giudichiamo positivo».

(FOTO: account Facebook di Antonio Luciani)

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