Fabio Fazio e Diego Bianchi dalla Rai verso La7

18/05/2017 di Redazione

Fabio Fazio è sempre più vicino a La7. La nomina di Andrea Salerno a direttore della rete evidenzia una crescente attenzione verso l’intrattenimento di Urbano Cairo, che ritiene il conduttore di Che tempo che fa la figura giusta per rendere La7 un canale meno attento all’informazione. Fabio Fazio è ormai intenzionato a lasciare la Rai, anche in ragione del tetto al suo compenso, e dopo le trattative con Mediaset e Discovery sembra che l’accordo possa esser trovato con la TV di Urbano Cairo. A parte la trasmissione Eccezionale Veramente La7 non propone una programmazione significativa nel’ambito dell’intrattenimento. La prima e la seconda serata, con risultati lusinghieri nella maggior parte dei casi, sono dedicate a trasmissioni di approfondimento di taglio giornalistico.

Fabio Fazio a La7 con Diego Bianchi e Corrado Guzzanti

Fabio Fazio rafforzerebbe in modo significativo, secondo il Messaggero di oggi, un riposizionamento di La7 verso l’intrattenimento. Oltre al conduttore di Che tempo che fa a far compagnia a Enrico Mentana, Giovanni Floris, Lilli Gruber o Corrado Formigli come volti simbolo della TV di Cairo potrebbero arrivare anche Diego Bianchi e Corrado Guzzanti. Per la testata romana così si colmerebbe il buco creatosi nei palinsesti dopo l’addio di Maurizio Crozza, che ha preferito andare a Discovery dopo esser diventato il comico di maggior successo su La7. Una campagna acquisti, costosa e non scontata vista l’attenzione di Cairo per i bilanci, che sarebbe favorita dall’arrivo di Andrea Salerno. Il nuovo direttore de La7 è particolarmente legato a Diego Bianchi, visto che è uno degli autori di Gazebo.  L’arrivo di Fazio avrebbe un rilievo simbolico non indifferente. Nel 2001, quando la TV cambiò nome passando dallo storico Telemontecarlo all’attuale sigla, Fazio avrebbe dovuto essere ingaggiato come volto di punta della nuova rete. L’arrivo di Marco Tronchetti Provera al vertice di Telecom però riposizionò La7 verso un progetto meno ambizioso, e il conduttore rimase un anno fermo prima di tornare in Rai per condurre Che tempo che fa.

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