Che cosa è la Costituente islamica italiana (e perché può fare solo che del bene)

14/05/2017 di Redazione

Domenica c’è stata a Torino la prima assemblea per presentare alla comunità islamica il progetto della Costituente Islamica Italiana. Punta a dare una rappresentanza ai musulmani italiani, scelta democraticamente tramite una piattaforma web. A lanciare il progetto sono stati Hamza Roberto e Davide Piccardo per dare «rappresentanza democratica che possa interagire con le istituzioni insieme».

«La Costituente Islamica Italiana una volta eletta ed insediatasi avrà il compito di trattare con lo Stato Italiano – ha spiegato al Messaggero Davide Piccardo, coordinatore delle Associazioni Islamiche di Milano (CAIM) – per far valere i diritti costituzionali dei cittadini musulmani anche attraverso la stipula di un’intesa». In ratica si fa rete bypassando i centri islamici dando vita ad un soggetto «pienamente italiano, democratico, fatto di cittadini che si vogliono autorappresentare per essere finalmente visibili e rispettati dalle nostre istituzioni».

COSA FA LA COSTITUENTE ISLAMICA ITALIANA

Obiettivo comune è quello di stringere un’intesa con lo Stato italiano per vedere riconosciuti i propri diritti: questo l’obiettivo del comitato promotore della Costituente Islamica Italiana che, questa mattina a Torino, al centro culturale Dar Al Hikma in via Fiocchetto, si è riunito per il primo di una serie di incontri su tutto il territorio nazionale. «Siamo la seconda comunità religiosa del paese eppure non vediamo ancora riconosciuti una serie di diritti, come l’8×1000. Una comunità come la nostra ha bisogno di una rappresentanza democratica per dialogare con lo Stato», spiegano i promotori. La rappresentanza sarà scelta da tutti i musulmani italiani attraverso la piattaforma E-shura.it, su cui, da oggi, è possibile registrarsi. La Costituente, composta da un minimo di 30 membri e un massimo di 100, sarà proclamata all’inizio del 2018. «La nostra Costituzione riconosce il nostro diritto a credere e a praticare il nostro culto e a regolare il rapporto con lo Stato tramite lo strumento delle intese, di cui non abbiamo mai usufruito», ha spiegato all’Ansa il torinese Brahim Baya. «Chiediamo di stipulare un’intesa in base all’articolo 8 della Costituzione», aggiunge Hamza Roberto Piccardo, italiano. «Vogliamo che lo Stato tratti con i cittadini musulmani eletti dai cittadini musulmani i loro diritti e doveri».

(in copertina foto ANSA/MATTEO BAZZI)

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