La Vallonia verso il «no» alla macellazione senza stordimento. E in Italia a che punto siamo?

Ci sono decisioni che, nel loro piccolo, sono storiche. La commissione Ambiente del Parlamento della Vallonia ha dato via libera a una proposta di legge per mettere fine alla pratica della macellazione senza stordimento in una delle tre regioni che fanno parte del Belgio. Tra l’euforia degli animalisti che, vestiti da pecora e da mucca, hanno voluto dare un particolare ringraziamento ai deputati che hanno votato per sottoporre all’attenzione dell’Aula questo provvedimento.

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PRIMI PASSI VERSO IL NO ALLA MACELLAZIONE SENZA STORDIMENTO IN VALLONIA

L’iter, ormai, è avviato e le parti in causa – in particolare il Movimento Riformatore e il Centro Democratico Umanista – sono molto ottimiste circa la commutazione in legge del provvedimento, grazie anche al supporto del ministro del Benessere animale della Vallonia Carlo Di Antonio. Lo stop alla macellazione senza stordimento riguarda in modo particolare le pratiche della macellazione islamica ed ebraica, che prescrivono che, al momento dell’uccisione per sgozzamento, l’animale sia ancora in vita.

Una sofferenza indicibile, giustificata dal fatto che, secondo le comunità islamiche ed ebraiche, questo metodo permette che la carne degli animali sia più buona e più tenera perché durante l’uccisione il sangue continua a scorrere nel corpo. Se la legge in Vallonia dovesse essere approvata in via definitiva, la regione si unirebbe a Austria, Olanda, Svizzera, Danimarca, Svezia e Malesia (Paese, tra l’altro, a maggioranza musulmana), Stati in cui questa pratica è vietata. 

La decisione della commissione Ambiente del Parlamento della Vallonia ha scatenato le proteste in modo particolare della comunità ebraica: il presidente del Congresso ebraico d’Europa (Ejc) Moshe Kantor ha parlato del «più grande assalto alla nostra religione dai tempi dell’occupazione nazista», mentre la comunità islamica si è detta aperta a trovare delle soluzioni di compromesso per diminuire le sofferenze degli animali sottoposti a macellazione. 

MACELLAZIONE SENZA STORDIMENTO, A CHE PUNTO È L’ITALIA?

In Italia, il decreto legislativo n. 333 del 1998 prevede sì che le operazioni di macellazione e abbattimento debbano essere condotte in modo tale da risparmiare agli animali eccitazioni, dolori e sofferenze ma, allo stesso tempo, consente alcune deroghe per le macellazioni messe in pratica «secondo ritualità religiose». Il risultato è che in circa 200 stabilimenti sul territorio nazionale è consentita la cosiddetta macellazione islamica. Una sorta di compromesso tra la norma italiana e il diritto alla libertà religiosa che, tuttavia, non prende in considerazione il benessere animale. 

In realtà, altre forme di mediazione esistono e possono essere facilmente applicate, come spiega Enrico Moriconi, presidente dell’Associazione Veterinari per i diritti animali e impegnato nelle battaglie di Medicina democratica: «Lo stordimento elettrico prima della macellazione, una sorta di anestesia, permette all’animale di essere ancora in vita prima dell’uccisione, rispettando in questo modo il precetto religioso».

«Purtroppo la mediazione non è così semplice – continua Moriconi – e ci sono posizioni più rigide da parte della comunità ebraica, rispetto a quella islamica. In Italia, una soluzione di compromesso eviterebbe quell’imbarazzo che il legislatore ha nel momento in cui deve tutelare i diritti degli animali e il diritto alla libertà religiosa».

Un problema che, comunque, viene avvertito da una parte della politica italiana. In passato sono stati fatti dei tentativi di proibire la pratica, ma le iniziative si sono poi arenate in Parlamento. «È assolutamente necessario – sottolinea Loredana De Petris, senatrice di Sinistra Italiana – prendere dei provvedimenti per evitare la sofferenza degli animali e questo riguarda tutte le pratiche rituali che fanno parte della cultura della comunità ebraica e della comunità islamica. Le soluzioni vanno studiate con l’aiuto di esperti e di veterinari che possono senz’altro supportare eventuali iniziative future».

«Abbiamo presentato una proposta di legge – spiega Chiara Gagnarli del Movimento 5 Stelle – dove si prevede che qualsiasi tipo di macellazione, anche quella rituale, sia preceduta da un preventivo stordimento dell’animale, al fine di evitargli eccitazioni, dolori e sofferenze». Questo, tuttavia, senza intaccare il principio della libertà religiosa: «Il principio che vogliamo far passare – continua la Gagnarli – non ha nulla a che fare con i motivi religiosi che a volte vengono usati contro le richieste di divieto. Noi vogliamo solo affermare l’uguaglianza di tutti gli animali sottoposti a macellazione: non possono esistere animali di serie A, per i quali lo stordimento è atto necessario a evitare stress e sofferenze, e animali di serie B per i quali la sofferenza non è evitata».

(FOTO: profilo Twitter Eurogroup for animals)

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